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Il PD della provincia di Ancona sostiene i referendum sulla tutela dell’acqua pubblica

acqua 2' di lettura 18/04/2010 - Nella nostra provincia l’acqua è pubblica, la gestione è pubblica, la regolazione è pubblica e le tariffe sono eque e sostenibili grazie alla lungimiranza e alle scelte degli amministratori. Tutto ciò va valorizzato e difeso.


L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene essenziale e insostituibile per la vita. L’acqua non può che essere un bene pubblico e deve essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al massimo livello di qualità. L’acqua è necessariamente un bene pubblico ma anche le infrastrutture del servizio idrico, e quindi acquedotti, depuratori e fognature, sono necessariamente beni pubblici.

Per il PD della provincia di Ancona la tutela delle acque, l’accessibilità per tutti, un uso razionale della risorsa che operi dal lato dell’offerta e non si limiti a rincorrere la domanda, l’equità delle tariffe e la massima qualità ed efficienza del servizio sono obiettivi irrinunciabili. Così come irrinunciabile è l’obiettivo della copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e più in generale l’obiettivo di una gestione sostenibile della risorsa acqua, con la riduzione quindi di dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

Serve una gestione industriale del servizio idrico integrato e la gestione associata tra enti locali per realizzare efficienza ed economicità e assicurare qualità dei servizi, garantire sicurezza degli approvvigionamenti idrici ed efficienza nella depurazione. Serve un quadro normativo chiaro e stabile che metta fine alla continua incertezza prodotta dai ripetuti interventi legislativi del centrodestra.

Serve una forte regolazione pubblica, attuata da una authority nazionale di cui siano compartecipi Stato e Regioni, che consenta di definire standard, monitorare i risultati, applicare eventuali sanzioni e quindi incentivi qualità, efficienza e risparmio per migliorare il servizio e garantire al tempo stesso equità e uso sostenibile della risorsa acqua. Il Partito Democratico si è opposto alle norme che il governo ha fatto approvare attraverso l’ennesimo voto di fiducia e che spingono di fatto verso una privatizzazione forzata, portando al rischio di monopoli privati nelle mani di poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio; norme presentate sotto il titolo di obblighi comunitari quando in realtà non c’è alcun atto comunitario o sentenza europea che imponga di forzare l’ingresso dei privati nel servizio idrico integrato

La gestione del servizio idrico integrato, la tutela della risorsa acqua, la garanzia di accessibilità e massima qualità sono temi così rilevanti da meritare un approccio complessivo e articolato che torni a un disegno riformatore coerente, ripartendo dalla positiva ispirazione della legge Galli, ancora non del tutto attuata a distanza di sedici anni. Il tutto riconoscendo e valorizzando il ruolo fondamentale degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio, portando, altersì, alla realizzazione degli investimenti necessari per migliorare il servizio idrico integrato.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-04-2010 alle 18:48 sul giornale del 19 aprile 2010 - 607 letture

In questo articolo si parla di attualità, provincia di ancona, acqua, partito democratico





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