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Fano: truffa agli automobilisti, arrestato un siciliano e denunciato il figlio

Carabinieri 2' di lettura 05/04/2010 - I Carabinieri della Stazione di Fano hanno tratto in arresto Di Giovanni Giuseppe, 41 enne siciliano residente a Noto (SR), di fatto senza fissa dimora, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e specializzato nella commissione di truffe ai danni di automobilisti, ed hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura dei Minorenni di Ancona, il figlio 17enne, Giuseppe Gaetano, che ha avuto parte attiva nella truffa.

Attorno alle 10:30 di sabato lungo via Piceno di Fano l'uomo, con la complicità del figlio, ha finto di essere stato tamponato da un'automobile che viaggiava in direzione opposta alla sua Seat Toledo. Per rendere credibile il fatto, il 17enne ha colpito la carrozzeria del veicolo 'vittima' dell'inganno con una batteria di un telefono cellulare legata ad un filo. E per completare la vicenda, Giuseppe Di Giovanni ha finto che il proprio specchietto retrovisore esterno del lato guida si fosse rotto nell'urto.

La vittima, un 48enne impiegato del luogo, che viaggiava a bordo di una Fiat uno, è stato fermato dai due per la constatazione dei 'danni', richiedendo il risarcimento danni tramite l'assicurazione. Il 48enne però, vista l'alternativa offerta dai due siciliani, ha deciso di risarcire subito il danno per chiudere la vicenda. Il finto danno sarebbe quindi costato all'impiegato fanese 80 euro, dopo una contrattazione partita dalla richiesta di 250 euro.

L'episodio e, la conseguente truffa, sarebbe terminato così se un signore, che stazionava nei pressi del luogo, non avesse visto tutto ed avvertito tempestivamente il 112. Sul posto si è pertanto recata immediatamente una pattuglia dei Carabinieri di Fano che ha provveduto a bloccare i due malviventi. Il denaro è stato restituito all'automobilista truffato mentre i due truffatori dovranno ora rispondere dell'accusa di concorso in truffa aggravata a carico di professionisti delle truffe ai danni di automobilisti. Per l'uomo, inoltre, si sono aperte le porte del carcere di Pesaro in attesa del processo per direttissima.






Questo è un articolo pubblicato il 05-04-2010 alle 19:15 sul giornale del 06 aprile 2010 - 815 letture

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