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Pesaro: quarantanovesima Giornata Mondiale del Teatro

Judi Dench 4' di lettura 27/03/2010 - Davanti ai teatri ufficiali è andata in scena su tutto il territorio nazionale la protesta dei teatranti. Migliaia gli artisti dello spettacolo dal vivo che hanno depositato un crisantemo all’ingresso dei Teatri Stabili per contestare il Governo che, secondo i promotori dell’iniziativa, demagogicamente ha promosso la Prima Giornata Mondiale del Teatro in Italia, nel momento in cui non riesce a garantire al settore neppure i mezzi minimi di sussistenza.

Dal 1962, come ogni 27 di marzo, si è celebrata infatti anche quest’anno la Giornata Mondiale del Teatro per volontà dell’ I.T.I. (International Theatre Institute) creato dall’UNESCO nel 1948. In oltre cento nazioni dei Cinque Continenti sono state organizzate iniziative introdotte da un messaggio di una personalità di spicco del mondo del teatro internazionale, tradotto in trentacinque lingue ed in oltre cento stazioni radiofoniche e televisive. Nel 1962 fu Jean Cocteau a inviare il primo messaggio al Mondo, oggi è la volta dell’attrice inglese Judi Dench, celebre interprete teatrale nella Royal Shakespeare Company, a partire dalla metà degli anni ottanta divenuta nota anche al cinema, grazie alla sua incisiva carica comunicativa, interpretando ruoli di donne eccentriche o vendicative in film di successo (premiata con l’Oscar per il film Shakespeare in Love come attrice non protagonista per l’interpretazione della regina Elisabetta d’Inghilterra). “Il Teatro è una sorgente di divertimento e di ispirazione e possiede la capacità di unire tutte le popolazioni e le culture del mondo.


È oltremodo importante perché ci offre la possibilità di educare e di informare” dice Judi Dench nel suo messaggio. E poi continua: “Il teatro possiede il dono di farci ridere, di farci piangere, ma deve farci anche riflettere e reagire”. Con il Teatro Aenigma (che rappresenta in Italia la International University Theatre Association, organismo aderente all’I.T.I.) “Abbiamo deciso di celebrare l’evento” , afferma Vito Minoia, docente universitario e vicepresidente della IUTA-, “come ogni anno da quando nel 2006 ha organizzato a Urbino il Sesto Congresso Mondiale del Teatro, coerentemente con il suo impegno di carattere sociale, nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro con una conferenza-spettacolo sul Teatro nel Mondo Arabo . L’evento sarà ripreso in video e mostrato, con le dovute autorizzazione, agli universitari di Urbino al rientro dalle vacanze di Pasqua ” Ospite d’eccezione lunedì 29 marzo alle ore 14.00 al teatro di via Fontesecco 88 a Pesaro sarà l’ artista e studioso iracheno Kassim Karkoukly Bayatly, Attore, scrittore, regista, cantente, danzatore sufi, ricercatore universitario di Bagdad, decide l’autoesilio in Italia fondando la compagnia del Teatro dell’Arcano a Firenze, un’esperienza di vita molto particolare, se non unica.


Lo storico del teatro Claudio Meldolesi lo descriveva così: “Kassim deve essersi accorto della possibilità di far coesistere la sua storia personale con la nostra, senza rinunciare alle radici: perché sono divenuti laici i suoi spettacoli di rispecchiamento artistico della fede(…), ha acquisito forme di teatro povero, interetnico e dell’antropologia rigenerata dalla scena perché crescesse l’esperienza implicita del suo popolo con la propria coniugazione personale di artista. Cosa questa naturalmente decisiva anche per nutrire l’utopia di un mondo ulteriore, anzitutto non diviso fra lo strapotere del nord e la condanna del sud”. L’incontro è rivolto ai detenuti e alle detenute di Pesaro che con la ‘Compagnia Lo Spacco’ stanno preparando uno spettacolo teatrale liberamente ispirato alle “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci, in scena a Pesaro a metà maggio 2010 (Per le modalità di richiesta di autorizzazione all’ingresso in carcere per assistere all’evento, fino al 20 aprile, si potrà contattare il Teatro Aenigma all’indirizzo e.mail aenigma@uniurb.it – sito Internet www.teatroaenigma.it). Negli stessi giorni di maggio andrà in scena anche il lavoro teatrale della classe II B della Scuola secondaria inferiore ‘Galilei’ di Pesaro, che nell’ambito del progetto di laboratorio espressivo istituito in collaborazione tra Scuola e Carcere e con il sostegno dell’Ambito territoriale sociale n.1 sta allestendo lo spettacolo “Kiwani”, liberamente ispirato al testo omonimo di Silvia Bartoli, reclusa a Villa Fastiggi. Riuscirà il messaggio di Judi Dench e di tutto il popolo del teatro a superare, in chiave educativa, le frontiere del pregiudizio oltre a quelle geografiche?






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-03-2010 alle 18:35 sul giornale del 29 marzo 2010 - 470 letture

In questo articolo si parla di teatro, attualità, Teatro Aenigma, judi dench





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