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Corte dei Conti: gli enti non incassano quanto dovuto dalle sentenze

2' di lettura 26/02/2010 -

Inaugurato venerdì mattina in Ancona l\'Anno giudiziario della Corte dei Conti delle Marche all\'insegna delle polemiche.
Presidente, Procuratore ed avvocati concordi contro la legge Brunetta, Avvocati che rivendicano il proprio ruolo ed il Procuratore che minaccia di procedere contro gli stessi enti pubblici.



Nel corso del 2009 la Corte dei Conti delle Marche ha recuperato, in favore di Enti Pubblici che erano stati oggetto di cattiva amministrazione 13 milioni di euro.
Tre milioni di Euro sono frutto delle semplici indagini istruttorie, i colpevoli hanno preferito restituire quanto sottratto agli enti pubblici senza fare opposizione evitando così il processo.
Altri 10 milioni di euro sono frutto di sentenze emesse nel corso dell\'anno. Di questi 10 milioni però solo 500.000 euro sono stati restituiti agli enti pubblici e quindi ai contribuenti.
E questo non va giù al neoprocuratore Maurizio Mirabella, giunto nelle Marche da Aosta da pochi mesi, che intende procedere nei confronti di quegli enti non sufficientemente solleciti nel richiedere quanto dovuto agli amministratori condannati dalla Corte dei Conti al risarcimento.

Tutti i relatori della cerimonia di inaugurazione dell\'anno giudiziario hanno criticato la legge Brunetta promulgata nel corso dell\'estate 2009 che ha limitato di molto le funzioni della Corte stessa.
Due i punti criticati: l\'esclusione del danno all\'immagine per alcuni tipi di reato e la possibilità di aprire procedimenti solo su notizie di reato specifiche e concrete.
Il danno all\'immagine è quello procurato ad un ente pubblico se ad esempio il Sindaco viene condannato per corruzione. Il Comune perderebbe credibilità in quanto ente ed ha diritto di richiedere i danni al colpevole. Dopo la Legge Brunetta questo è possibile solo per alcuni tipi di reato (corruzione, concussione, peculato...) e non per tutti gli altri.
Molte sezioni della Corte di Cassazione hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questa legge.
Fino a questa estate un procuratore della Corte dei Conti poteva aprire un procedimento, e quindi cominciare ad indagare se aveva un sospetto di un reato di sua competenza.
Oggi se il procedimento viene aperto senza che il procuratore abbia in mano elementi specifici e concreti, nonostante che nel corso delle indagini possano emergere prove concrete ogni procedimento può essere annullato.

Dopo gli interventi del Presidente Gabriele De Santis e del Procuratore Maurizio Mirabella la maggior parte delle autorità presenti, tra cui alcuni parlamentari, ha lasciato l\'aula.
Il relatore successivo, Maurizio Barbieri, presidente dell\'Ordine degli avvocati di Ancona, ha protestato fortemente contro coloro che proprio in quel momento uscivano dall\'aula, che - denuncia - indica una scarsa attenzione agli avvocati, che rimangono parte fondamentale per la giustizia: \"senza avvocati non c\'è giustizia\".

Delle 933 procedure aperte lo scorso anno appena quattro riguardano episodi di corruzione e concussione, molto meno della media nazionale, \"questo evidenzia i valori morali dei marchigiani\" ha commentato il procuratore Mirabella.








Questo è un articolo pubblicato il 26-02-2010 alle 17:01 sul giornale del 27 febbraio 2010 - 1734 letture

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