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Marinelli: \'Udc-Pd, laboratorio di interessi e di poltrone\'

erminio marinelli 6' di lettura 19/02/2010 - Erminio Marinelli, ex ed ora sindaco di Civitanova Marche, è ormai ufficialmente da alcune settimane il candidato alla presidenza della regione Marche per la coalizione di centro-destra.


Marinelli, a che punto siete con la costruzione delle liste?
\"Le liste sono quasi completate. Avremo i simboli di Pdl, Lega Nord e La destra, più una lista del presidente. Siamo già organizzati nelle cinque province, dobbiamo solo aspettare che si risolva qualche problemino a Roma per poi chiudere il cerchio\".


Quindi l\'ipotesi di una lista civica con Galeazzi è definitivamente tramontata?
\"No, avremo proprio una lista del presidente, senza Galeazzi, ma con la partecipazione di altre persone. Abbiamo una serie di sigle che sono coagulate insieme su questa lista unica che si chiamerà Insieme per il Presidente, che poi è il nome della lista civica con cui ho fatto la campagna elettorale a Civitanova\".

Veniamo alla questione relativa all\'Udc, il tema più \"caldo\" di queste ultime settimane. L\'Udc è con voi nella Provincia di Macerata, mentre per le regionali i centristi hanno scelto di correre con la coalizione di centro-sinistra. Che idea si è fatto di questa situazione?
\"Si tratta del più completo fallimento della politica. Spacca si vanta dei risultanti dei 5 anni di amministrazione con Rifondazione e Comunisti Italiani, tanto che ha deciso di escluderli. Questa scelta dell\'Udc viene dall\'alto, direttamente dai vertici nazionali: in alcune regioni sta con il centro-destra, in altre con il centro-sinistra. L\'elettorato è confuso e stanco di questi giochetti di potere. A livello pratico, pensiamo all\'elettore di Macerata: per le comunali l\'Udc dovrebbe appoggiare Pistarelli, candidato per il centro-destra. Poi il cittadino prende la scheda per le regionali, e vede l\'Udc a sinistra. E\' un fallimento della politica. Credo che Spacca e i suoi non abbiano fatto bene i conti. La sinistra, con Rossi candidato alla presidenza, sarà una coalizione agguerrita, mentre tutta l\'Udc non seguirà la scelta dei vertici: non penso che a livello regionale tutto il 7% dell\'Udc si travaserà a sinistra. Sono scelte, queste, che fanno male alla politica e creano confusione ad un elettorato già sfiduciato. Basti pensare al 30% di astensionismo alle regionali di cinque anni fa\".

Casini ha rivendicato l\'autonomia del suo partito, ricordando come solo nelle Marche abbia deciso di correre con il centro-sinistra.
\"Casini è un ex democristiano che ha fatto un accordo con un altro ex democristiano, cioè Spacca. Quando sento parlare di laboratorio politico Pd-Udc, per carità...E\' solo un laboratorio di interessi e di poltrone\".

Veniamo al programma. In questi ultimi giorni si sta intensificando il dibattito sul nucleare. Spacca ha annunciato un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Scajola, che prevede la \"svolta\" nucleare con l\'inizio della produzione energetica fissata per il 2020. Secondo un sondaggio di Demopolis, il 53% degli italiani si dichiara contraro il nucleare. Non pensa che il tema del nucleare possa essere \"sconveniente\", da un punto di vista elettorale?
\"E\' sicuramente un tema rischioso, ma anche attuale. Del resto, la nostra regione è costretta ad acquistare il 50% dell\'energia elettrica di cui ha bisogno. Se sarò eletto, io non svenderò il nostro territorio. Pensare che una regione come la nostra non possa essere attraversata da situazioni energetiche pericolose e poco chiare soltanto per interessi economici. Non è accettabile. Occorre mettere al centro della questione l\'integrità del suolo e la vita del cittadino: penso soprattutto al problema dello smaltimento delle scorie. Allo stesso tempo, però, diffido da chi pronuncia giudizi netti. Credo che sia necessario far sapere al cittadino quali sono le nostre problematiche energetiche, sensibilizzare l\'opinione pubblica evitando forme di estremismo ambientalista. Non sono in grado di dare una risposta così netta al problema del nucleare: è un problema impegnativo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale\".


Prima di essere un candidato lei è un medico. Sarebbe favorevole ad una sorta di \"federalismo sanitario\" con le Asur di competenza provinciale?

\"Non possiamo più avere 13 zone sanitarie come adesso. Personalmente sono favorevole all\'istituzione di un\'azienda sanitaria per ogni provincia, per poter ottimizzare al massimo i servizi e livellare la qualità di trattamento, oltre che la velocità. La politica deve sicuramente dare gli indirizzi e reperire le risorse, ma poi deve fermarsi. La politica deve restare fuori dagli ospedali\".

E per quanto riguarda le liste d\'attesa?
\"E\' una situazione che è diventata incontrollabile. Credo si debba fare un accordo con i medici di famiglia, che hanno il primo contatto con il cittadino, per poter introdurre una cultura sanitaria diversa. E\' un\'idea alla quale sto lavorando, e che presenteremo prossimamente\".

Veniamo alla crisi economica che colpisce ancora molti marchigiani. Qual è la sua ricetta?
\"La crisi è globale e sta mettendo tutti a dura prova. Sicuramente poteva essere analizzata preventivamente dal governo regionale: non è stato fatto nulla, e così abbiamo subito gli effetti della crisi. Il modello marchigiano non esiste più. L\'attività artigiana soffre in maniera spaventosa: penso all\'altissimo numero di cassintegrati, al dramma dei distretti di Ascoli e Fabriano. Se ci fosse stato un intervento più diretto ed oculato, forse, non avremmo avuto la situazione che invece c\'è oggi. Bisogna intervenire su imprenditoria e artigianato, ma anche sull\'agricoltura, un settore che molti dimenticano o trascurano\".

Quale potrebbe essere la via d\'uscita?
\"Anzitutto, in caso di vittoria alle elezioni, organizzerò tavoli di lavoro separati cercando di verificare la situazione per imprenditori, commercianti, artigiani ed agricoltori. Dobbiamo lavorare in accordo con esperti per analizzare nel dettaglio i problemi dell\'economia, tenendo conto che il mercato è dinamico e in continua evoluzione\".

E\' previsto l\'arrivo di qualche politico nazionale per la sua campagna elettorale?
\"Si, sabato avremo Cicchitto, che sarà a Macerata durante la mattinata, poi a Pesaro nel pomeriggio. Verranno sicuramente altri parlamentari e ministri, ma al momento non abbiamo date sicure. Il presidente Berlusconi aveva dato l\'ok per il suo arrivo a fine febbraio, ma ha deciso di rinviare a data da destinarsi. Per quel che riguarda la mia campagna elettorale, invece, sto organizzando visite nella varie città per farmi conoscere, e partiremo a breve\".






Questa è un'intervista pubblicata il 19-02-2010 alle 15:56 sul giornale del 20 febbraio 2010 - 1075 letture

In questo articolo si parla di politica, intervista, elezioni regionali 2010, emanuele barletta, erminio marinelli





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