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Civitanova: Hell – Emio Greco|PC

1' di lettura 13/02/2010 - “...volevamo prendere le distanze dall’idea di corpo atletico contrapponendogli tutta la ricchezza e la vitalità di un corpo visionario; volevamo guardare oltre la superficie di un gesto per ritrovare l’ impulso che lo aveva prodotto, riprendere contatto con il perché di un movimento invece che con il come di una tecnica”.

Queste l’intento del manifesto che la compagnia Emio Greco|PC ha pubblicato all’inizio del suo percorso, la strada che ha perseguito e che risulta chiaramente visibile anche in “Hell” presentato ieri a Civitanova Danza.

La danza è assolutamente al centro dello spettacolo, crea lo spettacolo essa stessa, completamente autonoma, pura espressione dell’intelligenza del corpo a cui non serve aggiungere significati o spiegazioni, generatrice del suo tempo e del suo spazio; la scenografia, le luci, il suono sono un mezzo per sottolineare gli impulsi che guidano i corpi.

E’ una danza dinamica e potente, che costruisce certezze da distruggere, limiti da superare. I temi che hanno guidato alla creazione della coreografia e che si richiamano all’inferno vengono ribaltati e distrutti. Assume così una potenza del tutto nuova l’ Allegro con brio della Quinta Sinfonia di Beethoven che aderisce come un guanto ben calzato ai corpi dei danzatori completamente nudi, tagliati dalle luci crude.

Non c’è nessun compiacimento estetico, nessun intento narrativo, solo uno strappo visionario di energia fisica che scardina i luoghi comuni associati alla nozione di inferno. Un eccesso di segni forse rallenta di tanto in tanto il ritmo e fa perdere il senso di continuità, ma subito un nuovo impulso arriva a risollevare i corpi e a legarci nuovamente alle loro emozioni.





Questo è un articolo pubblicato il 13-02-2010 alle 11:21 sul giornale del 15 febbraio 2010 - 839 letture

In questo articolo si parla di cultura, civitanova danza, stefania zepponi





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