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Pogorelich torna nelle Marche in concerto con la FORM

pogorelich 2' di lettura 05/02/2010 - Grande attesa a Jesi, a Civitanova e a Pesaro per l’esibizione di Ivo Pogorelich nel prossimo concerto della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Sarà un evento di indiscusso valore il ritorno nella nostra regione, dopo anni, del grande pianista croato Ivo Pogorelich che si esibirà con la FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana nel Secondo concerto in fa min. op. 21 di Chopin. I tre concerti svolti nelle Marche saranno il prologo di un importante tour internazionale dell’artista che, dopo Milano, approderà a Salisburgo, in Israele e oltre. Il Maestro debutterà lunedì 8 febbraio al Teatro Pergolesi di Jesi, ore 21.00 (in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini), per proseguire poi martedì 9 al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, ore 21.30 (nell’ambito di Civitanova Classica), e infine mercoledì 10 al Rossini di Pesaro, ore 21.00 (nell’ambito della stagione dell’Ente Concerti).



Oltre a Chopin, il programma musicale del concerto, affidato alle cure del giovane direttore di talento Andrea Battistoni, prevede nella seconda parte la suite di Fauré Masque et Bergamasque, op. 112, e la Sinfonia n. 31 in re magg. K. 297 di Mozart, detta “di Parigi”. Osannato per la straordinaria capacità di fare di ogni sua interpretazione un evento irripetibile, Pogorelich penetra i capolavori del repertorio pianistico ben oltre la lettera, restituendoli ogni volta come fossero cose inaudite. Questa volta si misurerà con un’opera da lui raramente frequentata; cosa che suscita, com’è naturale, grande interesse presso il pubblico.



Sarà senz’altro un’esperienza esaltante ascoltarlo, e “vederlo”, alle prese con il Concerto in fa min. di Chopin, il preferito dal compositore fra i due che egli scrisse negli anni 1829-1830: un’opera di una varietà inesauribile sul piano degli affetti, delle sensazioni e dei colori, dove il virtuosismo tecnico si fa parte integrante della melodia, diviene esso stesso canto. Come nello splendido Larghetto: una lunga melodia amorosa dal profilo quasi “belliniano” che il compositore discioglie in un fluido ininterrotto di arabeschi fino a ridurla, dopo un lugubre recitativo accompagnato di intensa drammaticità, ad un’evanescente scia sonora.


da Form
Fondazione Orchestra Regionale Marchigiana




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-02-2010 alle 17:11 sul giornale del 06 febbraio 2010 - 1103 letture

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