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Il turismo al cospetto della crisi: fatti, reazioni e esigenze del consumatore

5' di lettura 29/01/2010 - \"È diventato molto difficile che gli italiani rinuncino a viaggiare\".

Il Settore


TURISMO = BISOGNO IRRINUNCIABILE. Questa è un’equazione che negli ultimi anni ha acquisito una forte veridicità. È infatti diventato molto difficile che gli italiani rinuncino a viaggiare. Il turismo è considerato un importante status symbol, che condiziona in maniera rilevante il proprio benessere e, al giorno d’oggi, in pochi sono disposti a cambiare lo stile di vita e a fare passi indietro rispetto al passato. È per questo che il settore sta reggendo abbastanza bene la crisi (rispetto all’andamento generale dell’economia) e sarà probabilmente tra quelli che guideranno il rilancio, ma dire che non ha risentito per niente di questa difficile congiuntura economica ed occupazionale, unita ad altri noti eventi legati alla sanità mondiale, sarebbe inesatto.



I target


Per capire come la popolazione ha reagito a questa situazione congiunturale così delicata, può esser utile fare un’analisi per classi di reddito:

Chi ha perso il lavoro

Non può permettersi viaggi

Chi ha reddito medio/basso

Anche mantenendo lo stesso potenziale d’acquisto predilige il risparmio al viaggio per timore del futuro, o se viaggia lo fa cambiando notevolmente le abitudini di viaggio

Chi ha reddito medio/medio-alto

Continua a viaggiare ma cambia le proprie abitudini di viaggio

Chi ha reddito alto Continua a viaggiare


Osservando gli andamenti del settore a livello macroeconomico, quello che si nota non è tanto una riduzione nei flussi turistici (buona tenuta della voglia di viaggiare), quanto invece un importante cambio nelle scelte di viaggio.



Il consumatore turista


Il turista consumatore pone infatti un’attenzione molto più grande rispetto al passato nell’effettuare queste scelte, che diventano più consapevoli. Tra le tendenze più rilevanti imposte dalla crisi possiamo evidenziare:


TEMPI DI PRENOTAZIONE per cogliere le occasioni più vantaggiose grande ricorso a soluzioni last minute se non addirittura last second.

• Comodità nel sistema di spesa

DURATA DEL VIAGGIO riduzione dei giorni medi di vacanza: la settimana è ormai diventata il parametro di riferimento

• Disponibilità a spendere; Riduzione sprechi


DESTINAZIONI

Crescita del turismo domestico: privilegiate le mete più vicine abbandonando invece quelle lontane con costi più elevati

• Disponibilità a spendere; Riduzione sprechi


LIVELLO QUALITATIVO

Forte attenzione alla qualità delle prestazioni e dei servizi: crescita per le mete con un elevato rapporto qualità/prezzo

•Customer value; Costo/ beneficio


ORGANIZZAZIONE


Preponderanza di turismo individuale auto-organizzato


MODALITÀ DI PRENOTAZIONE E RACCOLTA INFORMAZIONI


Maggior importanza alle tecnologie, con cui i viaggiatori sono capaci di trovare le opzioni più convenienti, e conseguente crescita degli operatori e delle offerte on-line


Comodità nel sistema di spesa


PAGAMENTO

Diffusione della richiesta di pagare la vacanza a rate

Costo/ beneficio; Disponibilità a spendere



Tendenze


L’eccesso di comodità e di comfort hanno generato frequentemente la voglia di evadere (seppur occasionalmente) dalla routine. Si accentua così la spinta verso i viaggi che prevedono il pieno contatto con la natura e l’ambiente circostante (ecoturismo), oltre a spirito di adattamento, ma anche verso l’esatto contrario, ossia il turismo crocieristico in cui il lusso regna sovrano ma con soluzioni low cost. Stanchi della solita vacanza, inoltre, sempre più italiani decidono di optare per una destinazione dove il silenzio la fa da padrone. Ecco allora la forte spinta alle vacanze conventuali, in cui la parola d’ordine diventa “lasciate a casa tutto ciò che fa rumore” per poter vivere a pieno il misticismo della “parola di Dio ascoltata in luoghi sacri rinomati”. Tra le principali “VITTIME” della crisi emergono invece:


- i viaggi a lungo raggio, con un calo sensibile di vendite;


- il turismo d’affari e congressuale, con perdita di quote di mercato a causa della crisi economica che ha investito le aziende di tutto il mondo;


- il turismo nelle città d’arte che viene temporaneamente sostituito dal più economico escursionismo.


Quali previsioni per il futuro? Secondo il competente parere del direttore dell’ASTOI (l’Associazione dei tour operator di Confindustria) Flavia Franceschini “stimiamo che il 2010 possa portare qualche miglioramento, ma non crediamo che sarà salvifico. Mediamente una crisi di questa portata si spalma sull\'arco di un triennio, quindi riteniamo di poterci attendere una reale ripresa nel corso del 2011”.



Nuove strategie? È evidente che le imprese turistiche devono dunque prestare grande attenzione, oltre ai fattori sopra esaminati, anche a cambiare l’approccio verso il turista moderno, che si presenta oggi con idee molto chiare (aumenta il livello di informazioni acquisite e spendibili nella contrattazione) e il desiderio di prodotti personalizzati ed adeguati alle specifiche esigenze. Il settore deve dunque fare lo sforzo di reinventarsi ed evolversi, targetizzando sempre di più l’offerta per poter essere in prima fila nel momento in cui ci sarà da guidare il rilancio. Si deve continuare a puntare su elementi vincenti quali la qualità e la reputazione, sviluppando parallelamente la capacità d’interpretare le nuove esigenze del consumatore. Nel prossimi articoli approfondiremo il discorso relativo ai segmenti del turismo che sono riusciti a battere la crisi , per capirne meglio le ragioni e gli sviluppi futuri e utilizzarne e adattarne i metodi e le strategie di mktg anche al mondo produttivo e commerciale.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-01-2010 alle 18:59 sul giornale del 01 febbraio 2010 - 6953 letture

In questo articolo si parla di attualità, economia, esabes, Laura Papale

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