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Ricerca sul Cancro: la salute in piazza con le arance dell\'A.I.R.C.

arance 9' di lettura 28/01/2010 - Presentiamo la prima iniziativa dell\'anno, importante non solo perché può garantire importanti finanziamenti alla ricerca sul cancro ma anche perché ci permette  di comunicare i progressi  scientifici per affrontare una problematica rilevante che vede il 30% dei tumori correlato a una errata alimentazione.


Le Arance della Salute, in particolare le Rosse di Sicilia, in distribuzione sabato prossimo - 435.000 reticelle di 3 chili ognuna saranno offerte sulle piazze italiane dai volontari AIRC a 9 euro - sono diventate il simbolo della corretta alimentazione grazie ai loro valori nutrizionali, ma non solo: sottolineano anche come nessuna composizione messa a punto in laboratorio possa mimare l\'effetto di una dieta bilanciata.
Da qui il titolo un po’ provocatorio di questo incontro: \"Il 30 gennaio la salute in piazza con le Arance di AIRC … prima che in farmacia\".

Il Presidente Sierra apre l’incontro ricordando che questa iniziativa è nata con le arance siciliane nel lontano 1989 e, oramai da 16 anni, si avvale della preziosa collaborazione della Regione Siciliana.
Il contributo della Regione Siciliana, sommato alla generosa disponibilità dei nostri volontari che affluiscono in più di 2000 piazze italiane per distribuire le arance, ci permette di ridurre sensibilmente i costi dell’iniziativa, garantendo così più fondi alla ricerca. Con i 4 milioni di euro che ci auguriamo di raccogliere sabato 30 gennaio, AIRC costituirà il primo “plafond” che verrà via via incrementato nel corso dell’anno dalla raccolta corrente, per finanziare i nostri Investigator Grants, il vero “asse portante” della ricerca italiana sul cancro. Saranno progetti - nel 2009 ne abbiamo potuti finanziare 454 rigorosamente selezionati dal sistema del Peer Review - che riguardano tutti gli aspetti della ricerca oncologica, da quella considerata più di base a quella clinica ed epidemiologica. Proprio di Epidemiologia si parla oggi. Sabato 30 gennaio con Le Arance della Salute vengono gettate le prime basi per garantire la continuità di tutte le ricerche meritevoli di finanziamento.

Michele Lonzi, Capo di Gabinetto dell’Assessorato alle Politiche Agricole e Alimentari della Regione Siciliana, interviene a nome dell’Assessore Giambattista Bufardeci – chiamato a Roma per impegni istituzionali – per portarne il messaggio. Lonzi sottolinea il piacere di essere, con la Sicilia, anche quest’anno a fianco di AIRC: «E’ diventato un appuntamento tradizionale, quello delle “Arance della Salute”, ed è per noi un motivo di orgoglio partecipare a questo programma che, anno dopo anno, sostiene la ricerca contro il cancro, promuovendo al tempo stesso comportamenti alimentari corretti e sani. Le proprietà delle Arance Rosse di Sicilia – prodotto di eccellenza che testimonia l’antica passione di una cultura contadina che va sostenuta e rilanciata – sono il miglior testimone di quella dieta mediterranea considerata da medici, scienziati e nutrizionisti la base per un progetto di vita più sana. Bisogna tornare all’antica saggezza di un tempo e riportare la cultura dei prodotti della terra».

Alberto Costa, chairman dell’incontro, prima di dare la parola ad Anna Villarini sottolinea come oggi gli approcci verso la problematica dei tumori causati da un errato stile di vita siano multidisciplinari: da una parte si deve correggere il rischio adottando un migliore stile di vita e dall’altra si può offrire la possibilità di fare ricorso alla cosiddetta farmaco prevenzione, per prevenire determinati tumori.

Negli ultimi cento anni è avvenuto un grande cambiamento nel modo di vivere e di mangiare dell’uomo occidentale. Una dieta ricca di cibi troppo raffinati, un consumo elevato di prodotti animali e uno stile di vita sedentario hanno portato allo sviluppo di numerose patologie cronico-degenerative, un tempo poco frequenti. Il metodo più efficace per prevenirle sembra quindi essere quello di adottare un’alimentazione più naturale e mantenersi in buona forma fisica per tutta la vita.


Spiega nel corso della conferenza stampa Anna Villarini, biologa nutrizionista dell’Istituto Tumori di Milano: \"Gli studi DIANA, condotti presso l’Istituto Tumori di Milano, hanno dimostrato che riequilibrando la dieta è possibile anche modificare l’ambiente all’interno dell’organismo, riducendo il peso dei fattori che favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e che ne ostacolano la guarigione\".


Il nuovo progetto DIANA5, in particolare, sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute e da AIRC, si rivolge a donne operate per tumore al seno e ha l’obbiettivo di valutare se una sana alimentazione e una adeguata attività fisica possano ridurre anche il rischio di recidive.

\"Questo progetto prevede interventi sullo stile di vita» prosegue Villarini. «Alle partecipanti saranno fornite indicazioni su dieta e attività fisica basate essenzialmente sui dati scientifici e su raccomandazioni internazionali definite dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF 2007)\".


Lo studio è coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano assieme all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con altri centri sparsi su tutto il territorio nazionale tra cui Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Torino, Avezzano.
Chi desidera aderire o avere maggiori informazioni, può visitare il sito: www.istitutotumori.mi.it o telefonare allo 02 2390 3514.

Dal laboratorio alla tavola e ritorno è il fulcro dell’intervento di Adriana Albini, direttore scientifico dell’Istituto Multimedica di Castellanza (VA) e responsabile della Ricerca Oncologica, Polo Scientifico e Tecnologico, dell’Istituto Multimedica a Milano.

Albini sottolinea come la prevenzione comincia a tavola e, in questo modo, la dieta può diventare un farmaco. Il consumo eccessivo di cibi grassi, dolci e bibite carbonate va a detrimento del “microambiente” del corpo e predispone alla malattia tumorale.


\"Non è mai facile parlare di “dieta preventiva” precisa l’esperta. L’alimentazione corretta è sempre legata a una miglior salute e a un generale benessere fisico e psichico. I nutrizionisti studiano le “piramidi alimentari” e come inserire nei pasti quotidiani il giusto apporto degli elementi nutritivi. E il ruolo della nutriceutica - la nuova scienza che si sta affermando per determinare meglio le proprietà degli alimenti - è proprio quello di analizzare le molecole derivate da cibi e bevande e di scoprirne le singole proprietà: alcuni cibi e i loro estratti possono essere dei veri e propri farmaci antitumorali\".


Alimenti e bevande, infatti, contengono molecole in grado di proteggere il nostro corpo, e di “bloccare” la malattia prima ancora della sua insorgenza.

Quindi, in dispensa, abbiamo a disposizione un’intera farmacia. \"Gli studi hanno dimostrato come le catechine del tè verde, la curcumina del curry, gli isoflavoni, le vitamine del gruppo A ed E, il selenio, la soia e molti altri derivati della dieta, diminuiscono il rischio di tumore\" dichiara la dottoressa Albini. \"Tra i principali composti che hanno mostrato un notevole potenziale terapeutico vi sono i flavonoidi, composti polifenolici presenti negli alimenti e dotati di proprietà antiossidanti, in grado di proteggere l’organismo dal danno ossidativo provocato dai radicali liberi, uno dei principali meccanismi alla base di tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative\".


Per esempio lo xantumolo, un flavonoide contenuto nel luppolo, possiede proprietà antileucemiche sorprendenti. \"Proprio dalla buccia dell’arancia, che dà il nome all’iniziativa di oggi, poi prosegue è stata copiata la struttura dell’acido oleanoleico, da cui si sono ottenute sostanze sintetiche capaci di agire sulle cellule tumorali, endoteliali e dell’immunità innata, interferendo di conseguenza con la progressione dei tumori\".



Dallo studio del legame tra alimentazione e tumore, quindi, oltre a valide indicazioni su cosa sia meglio mettere in tavola ogni giorno, i ricercatori possono ricavare importanti spunti di ricerca per sostanze e nuovi farmaci, mirati non tanto a curare quanto a prevenire la malattia.

\"Nel caso del carcinoma mammario spiega Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dell’Istituto europeo di oncologia di Milano,«gioca un ruolo importante nello sviluppo e nella progressione del tumore l’insulino-resistenza, una condizione dove l’insulina e il glucosio sono troppo elevati nell’organismo\".


L’iperinsulinemia aumenta il rischio di carcinoma mammario nelle donne sane e può in gran parte spiegare l’associazione di questa malattia con l’obesità. \"Inoltre l’insulina può promuovere la nascita dei tumori attraverso un effetto diretto sui tessuti o indirettamente influenzando i livelli di altri fattori di rischio\" prosegue Bonanni. \"Per ridurla è dunque importante privilegiare un’alimentazione corretta, ricca di vegetali, di frutta “giusta”, di legumi e pesce e povera al contrario di grassi e zuccheri, sempre accompagnata da un regolare esercizio fisico\".


Inoltre, da molti anni numerosi ricercatori hanno iniziato a studiare per la prevenzione dei tumori la metformina, il farmaco orale più largamente prescritto per la terapia del diabete di tipo II.
Gli studi epidemiologici dimostrano una riduzione del 40% del rischio di tumori in pazienti diabetici trattati con metformina rispetto a quelli trattati con altri antidiabetici.
\"All’Istituto Europeo di Oncologia spiega Bonanni abbiamo in atto uno studio clinico pilota per verificare se effettivamente questo farmaco potrà essere utile anche nella prevenzione dei tumori mammari. In caso di risultati positivi, verrà allora attivato uno studio di prevenzione, molto più ampio, lungo e costoso, da effettuare su donne sane non diabetiche, a rischio per tumori mammari\".

\"E’ proprio il caso di dire che l’unione fa la forza- afferma Costa. Le ricerche presentate oggi sottolineano il valore di un’alimentazione adeguata (arance comprese!), che insieme all’attività fisica ha un ruolo davvero importante e va consigliata a tutti. Inoltre, la prevenzione farmacologica, così come la nutriceutica, possono affiancare i benefici di scelte di vita salutari, utili soprattutto per le persone a maggior rischio. La combinazione di tutti questi strumenti otterrà probabilmente la più ragionevole ed efficace sinergia positiva per prevenire l’insorgenza del cancro\".

Interviene Igor Cassina, ginnasta e oro olimpico nel 2004 e testimonial di AIRC: dalle sue parole del testimonial di AIRC, traspare un imperativo da non sottovalutare, soprattutto per i giovani, e cioè fare sport. E’ la miglior condizione per eliminare i grassi in eccesso, come raccomandato anche dal decalogo del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro). Nella sportivo si verifica un aumento dei cosiddetti “antiossidanti endogeni”, sostanze prodotte dal nostro organismo che neutralizzano i radicali liberi e impediscono loro di provocare danni. Inoltre vi è un aumento della cosiddetta “sorveglianza immunologica”, ossia di quei fattori di tipo cellulare che proteggono dal cancro, tra cui le cosiddette cellule NK (Natural Killer).

\"Ricordiamo a tutti e, soprattutto, ai nostri figli di inserire prioritariamente lo sport in un corretto stile di vita!\", così chiude l’incontro Alberto Costa.







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-01-2010 alle 19:45 sul giornale del 29 gennaio 2010 - 1120 letture

In questo articolo si parla di attualità, scienza, marche, cancro, A.I.R.C.





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