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Ordine geologi, prevenzione contro i terremoti

2' di lettura 22/01/2010 - “La terra trema ancora nelle Marche, ma non è una maledizione. La nostra regione, infatti, è storicamente interessata da una diffusa e frequente attività sismica, attività che assume caratteristiche ed intensità differenti da zona a zona, attività che è stata registrata negli anni, studiata e catalogata”.

Enrico Gennari, presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche, cerca di spiegare che il terremoto non è un evento legato alla superstizione o ad incidenti casuali della natura ma è un fenomeno i cui effetti possono, e devono, essere prevenuti. Nelle Marche, si possono distinguere tre differenti zone sismo tettoniche: l’area della catena appenninica, caratterizzata da terremoti frequenti e con intensità medio-alta; l’area pedeappenninica, caratterizzata da una blanda attività sismica, ma con carattere frequente e diffuso; l’area periadriatica, caratterizzata, invece, da un’attività sismica generalmente moderata, ma concentrata in zone maggiormente popolate.



La sequenza sismica, che ha interessato nei mesi di settembre-ottobre 2009 e primi giorni del 2010 dal 10 al 15 gennaio la zona dell’ascolano e del fermano con magnitudo massime di 3,9 e 4,1 Richter ricade anch’essa in un’area ben conosciuta dal punto di vista sismico e dove i terremoti si sono verificati nel passato con effetti analoghi.


“Quindi, non c’è niente di strano – dice Gennari -, tutto è apparentemente nella norma! Come addetti ai lavori, sappiamo che terremoti d’intensità equivalente possono generare effetti diversi in luoghi differenti, a seconda, non solo delle proprietà strutturali dei fabbricati, ma anche e, soprattutto, delle caratteristiche geologiche del sottosuolo sul quale i manufatti vengono realizzati. E’ mai possibile allora che, nel 2010, ancora non riusciamo ad evitare che tali eventi naturali, per di più storicamente tipici del nostro territorio, sortiscano effetti disastrosi, con danneggiamenti più o meno gravi dei fabbricati o, peggio, con perdite di vite umane?


E’ sulla scia di queste riflessioni e nella consapevolezza che se il terremoto non si può prevedere, almeno allo stato attuale delle conoscenze, si ha l’obbligo morale di prevenire, dove prevenire significa salvare case e vite umane, che l’Ordine dei Geologi delle Marche ribadisce che, per una reale riduzione del rischio sismico, occorrono puntuali indagini geologiche e geofisiche di Ms-microzonazione sismica”.


Con questo fine, l’Ordine dei Geologi si è messo a disposizione della Regione Marche elaborando apposite linee guida, “Proposta dei criteri e degli indirizzi per gli studi di Microzonazione sismica della Regione Marche”, ampiamente discusse ed esaminate con i funzionari competenti alla fine del 2009. “Ci attendiamo allora – sottolinea Gennari – che, rapidamente, possano essere trasformate in un atto amministrativo, prima delle elezioni, per non vanificare il corposo lavoro preparatorio effettuato e, vista l’urgenza, prima del ripetersi di catastrofici eventi sismici sul nostro territorio”.


   

da Ordine dei Geologi delle Marche




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-01-2010 alle 14:45 sul giornale del 23 gennaio 2010 - 1044 letture

In questo articolo si parla di attualità, Ordine dei Geologi delle Marche





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