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Ucchielli: coniugare le forze riformiste con la valorizzazione del passato

Palmiro Ucchielli 2' di lettura 19/01/2010 - Valore del passato, analisi del presente, spinta verso il futuro: un’ineludibile priorità. La sfida tra i riformisti e i conservatori.

Il richiamo ad una politica capace di dare risposte, di frenare il degrado sociale, di favorire la ripresa economica è forte. Lo si avverte nelle comunità internazionali, tra la gente, ovunque. Se il compito principale della politica è da una parte interpretare i bisogni e dall’altra governare i processi di trasformazione sia in campo economico che sociale è necessaria una riformulazione dei paradigmi di base per trovare quelli che meglio funzionano nella realtà attuale. La politica ha bisogno di coraggio, di visione e di previsione; deve accettare le sfida di trasformare le paure del nostro tempo in opportunità di cambiamento, se vogliamo davvero essere in grado di governare i processi di globalizzazione. Occorre quindi spostare il confronto da un approccio puramente difensivo e conservatore, ad uno in grado di valorizzare le opportunità derivanti da una integrazione innovativa. Solo così renderemo concreta e attuabile la nostra forza, costruendo un’alleanza delle anime riformiste sempre più largo e sempre più coeso.

L’insegnamento che ci viene da quel che è successo in altri continenti è che la riscossa dei riformisti può avvenire solo a partire dai grandi temi economici e sociali, abbandonando conservatorismi. Ricostruire il nesso tra economia, politica e società diviene essenziale per riaffermare il ruolo della politica democratica nel governo dello sviluppo. Sotto la spinta della globalizzazione il mondo si sta aprendo in un processo in costante divenire, con uno sguardo cosmopolita. Serve una riforma complessiva della governance politica, economica e finanziaria per affermare un nuovo multilateralismo. Nessun partito è in grado oggi di assumersi tutte le responsabilità da solo, di fronte alle sfide globali del XXI secolo. Di qui la necessità di coniugare la spinta sull’innovazione praticabile, con il recupero dei valori passati. Ogni processo progressista per divenire stabile ed efficace deve sempre tener conto della storia passata.

Da questo punto di vista la mission impossible è la sfida del terzo millennio: coniugare le forze innovative riformiste con la valorizzazione delle conquiste passate. Il riformismo è la chiave che coniuga lo sguardo al futuro recuperando le basi solide del nostro passato, senza cadere da una parte nella trappola rigida del conservatorismo e dall’altra nell’illusione ideologica. Riformismo come cerniera per tenere insieme le solide basi della nostra storia alle spinte innovative, consentendo la dinamicità dell’equilibrio. La partita la si gioca se si è capaci di essere sufficientemente elastici, senza timori o preconcetti ideologici, rimanendo sempre fortemente agganciati da un lato ai bisogni emergenti e dall’altro alle risorse possibili, in un esame di realtà continuo. Questa è la sfida per il futuro delle Marche tra i riformisti e i conservatori.


   

da Palmiro Ucchielli
segretario Pd Marche




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-01-2010 alle 16:02 sul giornale del 20 gennaio 2010 - 1636 letture

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