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Cupramontana, una famiglia intossicata da monossido di carbonio

vigili del fuoco 2' di lettura 05/01/2010 - Allarme lunedì notte a Cupramontana per una famiglia intossicata da monossido di carbonio. A restare feriti, per fortuna in maniera lieve, una bimba di due anni, la giovane mamma di 21, lo zio trentenne e la nonna di 59 anni. Per fortuna, il tempestivo intervento del nonno che ha dato l’allarme ai vigili del fuoco, ha evitato una strage. I quattro sono ricoverati nell’ospedale di Ravenna e sono in cura nella camera iperbarica.

Attimi di panico lunedì notte in un’abitazione in via Martin Luther King, a Cupramontana dove quattro persone tra cui una bimba di appena due anni, sono rimasti intossicati da esalazioni di monossido di carbonio. Con ogni probabilità, le esalazioni erano provenienti dal malfunzionamento di una caldaia situata in una stanza e troppo vicina al caminetto.

Lo stabiliranno i vigili del fuoco di Jesi intervenuti sul posto assieme ai carabinieri della stazione di Cupramontana, incaricati delle indagini. La bimba si trovava assieme alla madre e allo zio a cena a casa dei nonni. Durante la notte, poco dopo le 23, la piccina ha accusato il malore. Dopo di lei, anche la madre ha manifestato i sintomi dell’intossicazione. Così la nonna, intuendo cosa stava accadendo, ha chiamato il marito (G.M., che al momento non si trovava in casa) e il 118.

Il tempestivo rientro dell’uomo ha salvato la situazione da una strage sicura. Sentendo odore di gas nella stanza, ha aperto le finestre cercando di portare i primi soccorsi ai familiari fino all’arrivo dei vigili del fuoco di Jesi e dei sanitari. I pompieri hanno bonificato le stanze e messo in sicurezza la caldaia, lavorando fino all’una e mezzo del mattino successivo. Sul posto, anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato la famiglia al pronto soccorso dell’ospedale al Viale della Vittoria di Jesi, dove è stata medicata e sottoposta ad accertamenti.

Da Jesi, i medici hanno disposto il trasferimento degli intossicati alla clinica di Ravenna dove sono stati sottoposti alle cure nella camera iperbarica. Non sarebbero in pericolo di vita. Al vaglio di vigili del fuoco e carabinieri le cause delle esalazioni di monossido. Forse, alla base della fuga di gas, il malfunzionamento della caldaia e l’eccessiva vicinanza al caminetto. Indagini in corso.








Questo è un articolo pubblicato il 05-01-2010 alle 21:37 sul giornale del 07 gennaio 2010 - 1525 letture

In questo articolo si parla di cronaca, vigili del fuoco, cupramontana, Talita Frezzi





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