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Violenza sulle donne: la Regione potenzia le misure per arginare il fenomeno

violenza sessuale 4' di lettura 04/01/2010 - Prosegue l’impegno della Giunta regionale contro il fenomeno della violenza sulle donne. Lo prevede la delibera, approvata nel corso della recente seduta, “Interventi contro la violenza sulle donne” che definisce i criteri e le modalità per il conferimento di contributi agli enti in fase di avvio e potenzia le strutture preesistenti.


Si tratta di 90 mila euro per i centri antiviolenza e le case di accoglienza a cui si aggiungono 10 mila euro destinati ad iniziative di prevenzione, informazione e monitoraggio della violenza.

Il bando per l’erogazione dei contributi è stato pubblicato nel Bur del 31.12.2009.

“In attuazione della legge regionale n.32, approvata all’unanimità, - afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Stefania Benatti - la Regione ha individuato le funzioni che devono essere svolte per arginare il grave fenomeno della violenza e per sostenere in ogni modo le vittime di abusi che subiscono danni devastanti nella vita sociale, affettiva e lavorativa. Si tratta purtroppo di un’emergenza che coinvolge anche il nostro territorio”.

Lo confermano le indagini Istat: nelle Marche sono stati denunciati 90 casi di violenza nel 2004, 70 nel 2005, 85 nel 2006, 115 nel 2007 e 93 nel 2008.

La legge regionale ha quindi attribuito alla Regione un ruolo di incentivo all’attività di prevenzione e sostegno alle vittime sia in termini psicologici che materiali, attraverso la promozione e il supporto all’attività dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza, luoghi deputati a garantire ospitalità, protezione, solidarietà e soccorso alle vittime, indipendentemente dalle cittadinanza e attraverso specifica formazione di operatori.



Quattro i centri già istituiti, uno per ogni provincia, a cui se ne aggiungerà uno nella città di Ascoli Piceno. In tutti i centri antiviolenza costituiti è previsto la redazione di un protocollo di intesa con l’azienda ospedaliera, ufficio scolastico, prefettura, questura, carabinieri, per la facoltà di prendere decisioni comuni.



Provincia di Ancona: il centro antiviolenza di Ancona, ha accolto nel 2008, 99 donne italiane e 33 straniere. 109 sono state prese in carico nel 2008, 23 hanno continuato percorsi intrapresi gli scorsi anni. In 31 hanno un’occupazione, 10 hanno figli. La maggior parte di loro ha tra i 26 e 35 anni, ed hanno subito violenza psicologica (93) e fisica (81) da parte del coniuge o convivente.

Ad Ancona anche la Casa di Accoglienza “Zefiro”: una struttura idonea a contrastare, attraverso l’accoglienza in un ambiente di tipo familiare, situazioni di violenza in tutte le sue forme che mettono a rischio la propria vita. Dal 2000 al 2008 sono state ospitate 55 donne, 65 sono state seguite sul territorio.



Provincia di Pesaro e Urbino: il centro “parla con noi”, luogo di riferimento per le donne che subiscono violenza. Offre ascolto e percorsi mirati per uscire dal problema, grazie alla presenza di una psicologa, di un’assistente sociale e delle componenti dell’associazione percorso donna, costituita da avvocatesse e altre figure professionali. La sua nascita avvenuta il 9 aprile scorso ha permesso di risolvere almeno 50 casi di violenza.



Provincia di Ascoli Piceno e Fermo: il Centro antiviolenza “percorsi donna” aperto a Sant’Elpidio a Mare. Si sono rivolte al servizio 22 donne di età compresa tra 19 e 80 anni. Le violenze segnalate sono maggiormente quella fisica, subito dopo quella psicologica, ed economica. Nella maggior parte dei casi le violenze vengono effettuate dal compagno, marito o convivente.



Provincia di Macerata: dal mese di luglio è stato avviato il Centro Antiviolenza S.O.S. Donna, si trova in piazza V. Veneto, n.14, a Macerata.



Istituito anche il Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, sede di dialogo e confronto tra istituzioni e società.

La Regione, inoltre, per creare una rete integrata di relazioni tra tutti i soggetti impegnati contro la violenza, ha promosso protocolli di intesa tra istituzioni pubbliche e private e le realtà associative e di volontariato presenti sul territorio.

Ha poi sostenuto progetti di prevenzione in collaborazione con gli enti locali, le aziende sanitarie, i consultori familiari, e le aziende ospedaliere, le direzioni scolastiche e i centri antiviolenza.

Sono state attivate specifiche campagne informative su tutto il territorio in stretta connessione con il Comitato regionale per la comunicazione.







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-01-2010 alle 17:45 sul giornale del 05 gennaio 2010 - 1044 letture

In questo articolo si parla di attualità, regione marche, violenza sessuale, violenza sulle donne





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