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Lettera a Bertinotti da Giuliano Brandoni

giuliano brandoni 3' di lettura 26/03/2009 - L\'On. Fausto Bertinotti sarà lunedì prossimo ad Ancona per la presentazione della sua rivista “Alternative per il Socialismo” e per un dibattito pubblico.


Caro Fausto,


il tuo impegno a costruire senso ed iniziativa che consenta alle sinistre di confrontarsi, riflettere, produrre pensiero ed azione dentro una crisi di grandi dimensioni e dagli aspetti e dagli esiti inediti è molto lodevole. Quindi la tua presenza ad Ancona sarà un\'occasione importante per ascoltare e confrontarsi. Per presentare qui la tua rivista hai scelto un tema impegnativo e centrale come \"uscire a sinistra dalla crisi\", quella crisi del neoliberismo che avevamo intravisto e poi previsto e permesso per questo alla rifondazione comunista di incontrare nuove soggettività sociali e sperimentare forme diverse di costruzione del conflitto. Che tu continui a stimolare tutti noi in questo confronto, che spenda il tuo prestigio per non interrompere le reti di comunicazione tra le soggettività della sinistra, rappresenta un generoso contributo.




Proprio per questo, credimi, non poco stupore mi ha suscitato il fatto che tu abbia deciso di farlo assieme all\'onorevole Maria Paola Merloni, parlamentare del Partito Democratico, più impegnata, mi sembra, quale membro del consiglio di amministrazione della Indesit, azienda di famiglia, a delineare le linee di una ristrutturazione del suo gruppo, che prevede tra l\'altro la delocalizzazione di pezzi importanti della produzione in quei paesi come la Polonia, veri e propri \"prati verdi\" come tu hai avuto modo di definirli, dove i lavoratori non conoscono né diritti né tutele ed insieme alla chiusura di stabilimenti importanti come quello di None in provincia di Torino dove credo, più volte, avrai avuto occasione, come sindacalista, di incontrare i lavoratori. Quale contributo possa dare l\'on. Merloni al tema del tuo dibattito, lo ignoro e mi incuriosisce, quando, nella sua azione concreta mi sembra più impegnata a pensare di come sortire dall\'Italia in crisi.




In questi giorni i lavoratori del gruppo Indesit, a None come a Fabriano, vivono giorni di preoccupazione e di lotta e immagino che il mio stupore rischi di essere anche il loro. Ricostruire da parte della politica il bianco e il nero e con questo un profilo inequivocabile, credo possa contribuire a ritrovare quel senso della sinistra per cui tu lavori. Ricordo quando ti accompagnai, tre anni fa, proprio a Fabriano ad un comizio davanti agli stabilimenti Merloni. Lo facesti parlando sul pianale di un camion e i lavoratori, di là dai cancelli, approfittavano dell\'ora di mensa per venire a stringerti la mano. Fu un momento di \"grande connessione sentimentale\". Ora, forse, questo appuntamento rischia di costituire spaesamento e confusione. Credo sarebbe di grande valore decidessi di dare a questo confronto un altro significato, magari aprendolo alla voce dei lavoratori del gruppo che potrebbero raccontare le loro preoccupazioni, le loro difficoltà, la loro vita e offrire, perciò uno straordinario materiale alla sinistra per agire e trovare la pista di un nuovo inizio anche dentro questa crisi.


da Giuliano Brandoni
Presidente del gruppo consiliare regionale Prc-Se




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-03-2009 alle 12:07 sul giornale del 26 marzo 2009 - 773 letture

In questo articolo si parla di politica, giuliano brandoni





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