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Fabriano: nasce il Distretto Culturale dell’Appennino Umbro Marchigiano

6' di lettura 16/03/2009 - Sala gremita, autorità civili, militari e religiose schierate in grisaglie per prendere parte ad un evento di grande respiro, con Il Rotary Club e due regioni protagoniste, che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa concernente la creazione del Distretto Culturale dell’Appennino Umbro Marchigiano, unico esempio in Italia di Distretto interregionale.

Rappresentanti delle rispettive regioni, provincie, amministratori comunali con in testa i sindaci, il governatore del Rotary International del Distretto 2090 Giorgio Splendiani, ed i presidenti di innumerevoli club dei due versanti, gli esponenti delle Associazioni culturali, delle piccole medie imprese, dell’artigianato hanno dunque garantito il loro imprimatur ad un progetto integrato o meglio ancora a carattere Distrettuale con valenza turistica, sociale e culturale di grande portata se, va detto, attuato nei tempi e nelle giuste modalità.

Tutto questo sabato 14 marzo, a partire dalle ore 10,30 all’Oratorio della Carità, luogo e nel contempo stupendo biglietto da visita della nostra città, dove è stato presentato il programma messo a punto dal Rotary Club, intitolato “L’Appennino: una catena che non divide ma unisce”.
In sintesi, la cultura intesa nella più ampia accezione del termine, elemento promotore di sviluppo economico per un territorio, una regione o una nazione e su questo concetto lavorare insieme, unire le forze per progetti comuni ponderosi, ferrati, coinvolgendo il maggior numero possibile di attori, pubblici e privati, per rilanciare singoli territori e realtà con eccellenze che tutti invidiano.

In compendio, tale è stato il messaggio che ha permeato l’incontro che in prospettiva è dedicato al governo del Paese, al suo progresso in una logica di espansione solida e duratura dell’economia. Pensiero fatto proprio e attuato dai soci di cinque Rotary Club dell’Appennino Umbro Marchigiano: Alta Valle Esino-Frasassi, Fabriano, Cagli Terra Catria Nerone, Gubbio, Gualdo Tadino, lavorando con spirito di servizio in favore della comunità.l’incontro.
La missiva o se vogliamo la concezione o ancora meglio l’auspicio corale è stato raccolto dagli assessori delle Regioni Marche ed Umbria, Vittoriano Solazzi e Silvano Rometti, cosi come dal il presidente del Rotary Club di Fabriano Siro Tordi, dal Governatore Splendiani, dal Sindaco di Fabriano Roberto Sorci e da tutti gli altri primi cittadini presenti intervenuti in massa per presenziare all’appuntamento.

I lavori di questo mega summit sono stati coordinati da Domenico Giraldi e Piero Chiorri, tra i più operosi Rotaryani dediti ad impostare e avviare il nuovo piano programmatico al quale collabora Civita Servizi di Roma. Società che nel 2006 ha allestito la Mostra del Gentile e sta ultimando i preparativi per quella di Raffaello ad Urbino.

A Chiorri è stato affidato l’intervento centrale “di un momento” sono sue parole “di grande soddisfazione perché s’è conclusa la fase progettuale ed è iniziata quella operativa, con il Rotary di nuovo attore. Da oggi per consentire al Distretto di dare i migliori risultati - ha rimarcato – occorre lavorare con perfetta identità di vedute e concordanza di azioni, nell’interesse di tutti, facendo rete, eliminando le secolari dispute campanilistiche e capire finalmente che il futuro di ciascuno è oramai condizionato dal futuro degli altri”.

L’iter di siffatto percorso, ha ricordato, è iniziato a gennaio 2005 con il Documento Programmatico sottoscritto dai presidenti dei cinque Club (mi piace evidenziare il ruolo strategico e lungimirante avuto dal professor Belardo Giambaldi ndr non tagliare) e da quella data è scattato il periodo di coinvolgimento e sensibilizzazione concretizzato da sei convegni e oltre cinquanta incontri con Regioni, Comuni, Comunità Montane, Associazioni di varia natura e privati.

“Questo con la finalità di costruire all’interno del Distretto, sistema territorialmente circoscritto e di relazione, i presupposti” sono ancora dichiarazioni di Chiorri “per creare posti di lavoro in settori diversificati e contribuire al futuro dell’economia dell’area montana, comunque non alternativa a iniziative da intraprendere per l’industria e servizi. Maggiori sono le interconnessioni – ha evidenziato – ovvero più è integrato il Distretto, più incisive saranno le ricadute economiche”.

A questo punto l’esponente della Ruota della Vita ha individuato la ripartizione in Sub Sistemi del Distretto in quattro voci. “Integrazione dei processi di valorizzazione delle risorse storiche, culturali ed ambientali sul territorio. Offerta dei servizi di accessibilità per il tempo libero coerenti con la strategia di valorizzazione degli assets culturali. Servizi di accoglienza. Imprese che investono sulle zone di area Vasta appartenenti a settori come l’artigianato, agro-alimentare, della comunicazione, del restauro. Vero e proprio processo – ha specificato – di specializzazione territoriale interregionale, di riconoscimento d’identità storico ambientale e vocazione produttiva su cui costruire strategie di sviluppo condivise ed auto-sostenibili. Interregionalità della Marca Terriroriale - ha sottolineato Chiorri - carattere distintivo e cuore pulsante del nostro progetto che avrà nel Tavolo permanente di Coordinamento il tassello concreto. Una cabina di regia concepita come integratore di funzioni, attori, politiche e risorse da ricondurre in macro categorie di attività ed intervento, ossia organizzazione e gestione di beni ed attività di beni e attività culturali, marketing e promozione, supporto agli attori istituzionali e operatori produttivi. Da qui - ha tenuto a precisare – gli assets strategici su cui impostare il lavoro: luoghi legati alla spiritualità e al monachesimo, itinerari naturalistici, feste e sagre connesse con le tradizioni popolari, lavorazione artigianale ed artistica dei materiali, prodotti tipici e enogastronomia, via Flaminia e Strada europea della Pace Lubecca Roma. Insieme, sulla base di ascolto del territorio e l’intensa attività di partenariato da noi messa in campo – ha annunciato – dal quale abbiamo deciso di puntare sui progetti I Luoghi dello Spirito e Un Sentiero fra le arti del fare. Su questi occorre ora impegnarsi assegnando ruolo decisivo alla comunicazione integrata per moltiplicare l’attrattiva del territorio. Subito dopo occorre adoperarsi per dar lustro ad eventi e manifestazioni e sullo stesso piano vanno tenuti sotto controllo i bandi e procedure per l’accesso ai finanziamenti comunitari, privilegiando la partnership pubblico - privata con rinnovata attenzione verso le Associazioni culturali e di categoria”.

Tra gli applausi scroscianti ha concluso Chiorri “Per noi rotariani questo è un giorno importante perché mettiamo a disposizione della comunità un nuovo strumento per la costruzione del suo futuro scegliendo la cultura come mezzo di crescita economica. Da oggi i due lati dell’Appennino sono più vicini, si è chiusa la lunga parentesi dedicata allo studio ed inizia quella dell’attività”.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-03-2009 alle 17:49 sul giornale del 16 marzo 2009 - 1105 letture

In questo articolo si parla di cultura, turismo, politica, fabriano, Daniele Gattucci





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