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Spacca: essere marchigiani significa saper affrontare ogni paura

gianmario spacca 9' di lettura 11/12/2008 - \"Siamo giunti alla quarta edizione della “Giornata delle Marche”, un momento di riflessione della nostra comunità alla ricerca di un consolidamento della propria identità\".

Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile anche questa nuova edizione: gli anziani, i volontari, i giovani; il mondo della scuola; i maestri del lavoro; i media; le istituzioni; la rappresentanza nutrita, come sempre, delle 112 associazioni di marchigiani provenienti da tutto il mondo. Ringrazio tutta la comunità delle Marche, composta dai marchigiani che risiedono nella nostra Regione e da quelli che oggi festeggiano nel mondo, in Australia, Canada, Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Uruguay e Venezuela. Ringrazio il Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, ed Italo Mazzola che dopo interverrà in rappresentanza di tutte le Associazioni dei marchigiani in Australia. Molti sono stati gli incontri con i marchigiani del mondo e, quanto mai significativo, quest’anno, quello con la comunità d’Australia.




Ovunque, sempre si è colto un sentimento forte di affetto, di condivisione, di appartenenza ad una regione che vuol vivere la dimensione di comunità al di fuori dei confini geografici ed amministrativi, nello spazio di vita vissuta dai suoi cittadini. Dopo Jesi-Buenos Aires, Pesaro-Bruxelles, Ascoli Piceno-Montreal, il 2008 ha come protagonisti Sidney e Fermo. Un Continente giovane ad una Provincia nuova ad evidenziare i veloci cambiamenti in cui siamo immersi che richiedono una grande capacita di lettura e di adattamento. Una giornata che guarda al futuro, ma che viene dedicata agli anziani. A sottolineare che non ci può essere domani se non si fa tesoro della propria memoria e non si potrà costruire nulla se non sul nostro patrimonio di esperienza e di conoscenza. I nostri anziani sono uno straordinario patrimonio di esperienze ma non sono soltanto testimoni e memoria del “passato” ma ambasciatori del futuro. Energie positive proprio perché rappresentano le radici profonde che alimentano il sistema di valori su cui si fonda la vita della nostra comunità. Una comunità dove principi quali la solidarietà, l’uguaglianza, la libertà, non sono mai invecchiati.




Un esempio concreto lo avremo anche oggi: consegneremo il Picchio d’oro 2008 al Sig. Basilio Testella, 78 anni, una vita intensa di impegno, operosità e qualità creatività nel settore artigianale delle calzature. Ringrazio anche il Sig. Favi, marchigiano che vive in Australia, che ha realizzato materialmente il Picchio. L’orizzonte che rivendichiamo, dunque, è quello di una società che sappia essere, allo stesso tempo, giusta e competitiva, dove valori, diritti e sviluppo camminino insieme. Una società dove sia garantita l’uguaglianza delle opportunità, il riconoscimento dei meriti e la soddisfazione piena dei bisogni; una società dove sia valorizzato il capitale umano e rispettosa delle differenze perché capace di farle interagire in un quadro di crescita dell’intera comunità.




D’altra parte è su queste basi che le Marche hanno costruito la propria storia: una terra che accoglie e garantisce le aspirazioni, che promuove l’esercizio delle libertà e dei diritti nel fermo rispetto della dignità di tutti, trovando forza nei valori fondanti di quella identità cui tutti apparteniamo e di cui ognuno di noi è titolare. E’ da qui che si snoda un percorso fatto di scambio continuo di conoscenze, idee, esperienze. Quella di oggi, dunque, è una giornata che fa il bilancio di un anno, il 2008, e ne prepara un altro, il 2009, che già si annuncia terribile. Lo scorso anno ad Ascoli avevamo annunciato tre impegni significativi ed altrettanti progetti per il 2008: Anziani, Giovani e Piceno.




E’ stato attivato il Progetto speciale per fronteggiare la non-autosufficienza, con l’ istituzione di un Fondo di oltre 58 milioni di euro in investimenti, strutture e servizi. Ma soprattutto abbiamo compiuto un salto di paradigma. L’Anziano non è più solo un paziente, ma un autentico protagonista della vita di comunità attraverso il progetto longevità attiva. Così, superando la concorrenza di altre Regioni, nelle Marche è nata l’Agenzia nazionale per l’invecchiamento che promuove e coordina la ricerca, anche su scala internazionale, degli stili di vita, dei comportamenti e dei metodi scientifici più appropriati per la longevità attiva. I giovani sono tornati al centro delle politiche regionali con l’avvio di alcune iniziative importanti: il piano regionale per stabilizzare 1500 ragazzi precari; la diffusione dell’inglese nelle scuole; la prima legge regionale per la valorizzazione della funzione sociale degli oratori; sono stati rafforzati i sistemi bibliotecari e gli altri centri di aggregazione giovanile; previsti interventi speciali per i giovani nel Piano-casa della Regione.




Il Progetto è stato sostenuto da una specifica delega di Giunta ed il territorio ha avuto la priorità degli interventi regionali, nazionali ed europei a sostegno del lavoro, del reddito e dello sviluppo con finanziamenti speciali che oltrepassano i 100 milioni di euro. Ma il 2008 è stato importante per le Marche perché ora abbiamo “conti in ordine e rating positivi” con particolare riguardo alla sanità, che presenta un disavanzo azzerato, secondo i report del Ministero dell’economia. Standard’s & Poor’s attribuisce alla Regione il rating “A+ stabile”, massimo tra le Regioni, lo stesso livello della Repubblica Italiana.




Quest’anno sono aumentate le risorse a disposizione della comunità, mentre il debito regionale si è ulteriormente ridotto. Tali risultati sono ancora più significativi perché ottenuti nel difficilissimo scenario della crisi finanziaria internazionale e nazionale che stiamo vivendo. E l’anno prossimo rischia di essere ancora più difficile. Un vero “annus horribilis”, per i riflessi attesi sull’economia reale in Italia e in tutto il mondo. Rispettando la regola del tre, anche per il 2009 assumiamo tre impegni precisi. Il 2009 sarà l’anno della “resistenza”, per la difesa attiva del lavoro dei cittadini della nostra regione.




Il lavoro, la creatività imprenditoriale, la coesione sociale sono la vera ricchezza delle Marche. Li vogliamo difendere con determinazione con progetti concreti di sostegno al reddito e al potere d’acquisto di lavoratori, famiglie e fasce sociali più deboli con un Fondo di solidarietà (5 milioni euro); un Fondo sociale su affitti e mutui (5 milioni euro, integrabile con apporti delle Fondazioni bancarie); un Fondo ammortizzatori sociali in deroga (47 milioni euro); e la prosecuzione del progetto contro il carovita che sono stati già iscritti nel bilancio di previsione 2009. Liquidità per le imprese. Non potendoli evitare, dobbiamo limitare il più possibile gli effetti sull’economia reale della crisi finanziaria globale. Per questo, accanto alla tutela di lavoro e coesione, sono programmate azioni di sostegno finanziario per dare massima “liquidità” al sistema regionale di piccole imprese: Fondo di solidarietà e garanzia (5 milioni euro, integrato con risorse di Province e Camere di Commercio), nuovi finanziamenti BEI, FEI e risorse dell’Ue/feg. Rafforzando anche il coordinamento con il sistema bancario, chiamato a svolgere un ruolo decisivo e positivo per la difesa degli interessi reali delle Marche. Investimenti strategici. La Regione ha definito un Piano di infrastrutture e investimenti, in corso di attuazione, di oltre 7 miliardi di euro.




E’ un piano anti-crisi delle dimensioni di una Finanziaria nazionale, e vedrà nel 2009 il dispiegarsi dei suoi effetti: bilancio 2009; infrastrutture viarie e di trasporto; infrastrutture immateriali a banda larga; DUP innovazione e sviluppo; infrastrutture sanitarie e scolastiche; Piano-casa. Guardare all’anno nuovo significa anche annunciare la 5^ edizione della Giornata delle Marche 2009: si svolgerà a Macerata. Preparerà il grande evento dedicato a Padre Matteo Ricci, missionario maceratese, figura straordinaria, autentico ponte tra Europa ed Oriente. Un precursore della “via verso Est”, dell’apertura internazionale, una prospettiva che le Marche vogliono continuare a coltivare. Un uomo che ci ha insegnato a non avere paura. A non avere paura delle novità. A non aver paura del futuro. Nella 4^ giornata delle Marche, nonostante le difficoltà annunciate, deve consolidarsi la fiducia nella nostra comunità, perché piena di vita, di creatività e di generosità. Una comunità che sa integrarsi e sa integrare: le generazioni tra loro, il piccolo con il grande, il passato e il futuro, l’Oriente con l’Occidente.




Le Marche, infatti, sono un piccolo territorio, ma una “grande” comunità, perché tantissimi sono i marchigiani nel mondo, che sanno proporsi con grande capacità ed impegno e sanno mantenere vive le relazioni, forti di valore e sentimento, di mente e cuore. Forti e concreti come noi sappiamo essere e come i nostri anziani ci hanno insegnato. Noi non coltiviamo sogni, ma speranze. Non abbiamo illusioni ma desideri. I nostri orizzonti non sono mai troppo lontani da sembrare irraggiungibili, né troppo vicini da renderci miopi. Perché noi siamo, per naturale vocazione, costruttori di futuro. Sicuri dei nostri valori e della nostra comunità, guardiamo con ammirazione alle generazioni più anziane per il loro continuo accompagnarci, per quello che hanno ci hanno insegnato e per quello che ci hanno “consegnato”, come patrimonio di valori da conservare.




Forti della loro esperienza anche nei momenti di maggiore difficoltà abbiamo l’ottimismo di chi non si sente mai solo, ma parte di una comunità che sa ritrovarsi su ciò che è veramente importante. Perché sentirsi marchigiani vuol dire essere consapevoli che nessuno di noi è proprietario esclusivo del futuro, ma che il futuro si costruisce tutti insieme, donne e uomini, giovani e anziani, lavoratori e imprenditori, istituzioni e comunità. E, proprio, forti della nostra comunità, guardiamo con ammirazione alle generazioni più anziane per quello che hanno saputo fare e ci hanno insegnato, e memori della loro esperienza attendiamo a pie fermo e con fiducia il futuro, perché essere marchigiani significa saper affrontare ogni paura e costruire con sicurezza il nostro domani. Sempre.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-12-2008 alle 01:01 sul giornale del 11 dicembre 2008 - 804 letture

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