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Jesi: la Salustia inaugura il Festival Pergolesi Spontini

salustia 9' di lettura 05/09/2008 - La Salustia (1731) prima opera seria di Pergolesi, inaugura venerdì 5 settembre alle ore 21 (con replica domenica 7, ore 21) al Teatro Pergolesi di Jesi la VIII edizione del Festival Pergolesi Spontini (5-14 settembre 2008).

Dedicato al fiorire del genio, ai primi passi della fantasia creatrice con una particolare attenzione alle opere prime di Spontini e Pergolesi la VIII edizione del Festival Pergolesi Spontini proseguirà fino al 14 settembre a Jesi (An) e in alcune suggestive località delle Marche in provincia di Ancona (Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello). In programma le due opere prime di Pergolesi (La Salustia che inaugura il Festival) e Spontini (Li puntigli delle donne, a chiusura del Festival il 12 e 14 settembre), vere e proprie rarità musicali, affiancate alle opere prime di grandi autori e le musiche di Maestri all’epoca pionieri e precursori per la storia della musica, oggi ingiustamente dimenticati; in programma anche “La notte dei prodigi” con una serie di concerti il 13 settembre, affidati a giovanissimi musicisti in teatri, chiese, cortili, giardini del centro storico di Jesi. Come ormai di consueto gli ensemble specializzati nel repertorio antico quali la Cappella della Pietà de’ Turchini diretta da Antonio Florio, l’Accademia Barocca I Filarmonici con Corrado Rovaris, e l’Ensemble Dolce & Tempesta diretta da Stefano Demicheli, garantiranno il rispetto rigoroso della prassi esecutiva dell’epoca.



Sono ben 277 anni gli anni che dividono la composizione de La Salustia dalla rappresentazione jesina del 2008 e per i complicati eventi che circondarono la genesi dell’opera, si tratta di una prima rappresentazione dell’opera nella versione fedele alle intenzioni prime di Pergolesi, secondo la revisione critica della partitura curata dal musicologo Dale Monson per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini; agli interessanti risultati della ricerca musicologica, si affiancherà l’altrettanto interessante interpretazione dell’Orchestra della Cappella della Pietà de’ Turchini, diretta da Antonio Florio, fra i maggiori complessi italiani di musica barocca, con un gruppo di cantanti internazionalmente noti per il repertorio barocco: Maria Ercolano (Salustia), José Maria Lo Monaco (Alessandro), Marina De Liso (Marziano), Raffaella Milanesi (Giulia), Cyril Auvity (Claudio), Valentina Varriale (Albina). Il francese Jean Paul Scarpitta firma regia, scene e costumi; il nuovo allestimento è realizzato in coproduzione con Festival Radio France et Montpellier Languedoc Roussillon e Opera National de Montpellier Languedoc Roussillon.

Composta nel 1731, Salustia è la prima opera seria di Pergolesi commissionatagli dal Teatro San Bartolomeo, il più rinomato di Napoli. Il libretto dell’opera è liberamente ispirato al dramma di Apostolo Zeno, Alessandro Severo: al centro del dramma sono gli intrighi in seno alla famiglia dell’imperatore romano Alessandro Severo (che, nato nel 208 d.C., regnò tra il 222 ed il 235) e di sua moglie Salustia causati dalla gelosia di Giulia, madre dell’imperatore. Sappiamo che alla composizione della compagnia di canto nel 1731 venne chiamato anche il celebre castrato Nicolino (Nicolò Grimaldi), uno dei migliori cantanti della sua epoca, che in quell’anno compieva 58 anni, e che doveva rivestire il ruolo di solito destinato a un tenore, Marziano, comandante romano, padre di Salustia. Ma alla vigilia della Prima accadde la tragedia: Nicolino si ammalò e morì il 1° gennaio 1732, dopo quello che sembra essere un periodo di malattia molto breve. Si ignora se abbia mai cantato nell’opera prima di morire. Cercando disperatamente una soluzione, il teatro finì per trovare un promettente giovane virtuoso: Nicolò Conti, 17 anni, più tardi noto con il nome di Gizziello, che tuttavia non era assolutamente l’interprete adatto per il personaggio di Marziano. In questa situazione Pergolesi dovette rimettere mano a ben due personaggi dell’opera: il ruolo tenorile di Marziano, di cui si era impadronito Nicolino, fu restituito al tenore in carica della compagnia, Francesco Tolve, che lasciò il ruolo del giovane Claudio cha a sua volta venne affidato al Conti. Grazie a un attento studio di Dale Monson oggi si è in grado di ricostruire entrambe le versioni di Salustia: quella prima della morte di Nicolino e quella dopo i cambi di ruoli. La prova viene dai due manoscritti ancora esistenti, uno conservato nella biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella, a Napoli, l’altro presso l’Abbazia di Montecassino. Il Festival Pergolesi Spontini presenta in questa occasione la versione originale, quella realizzata per includere Nicolino, che è probabilmente la versione che Pergolesi non ha mai visto in scena durante la sua vita.

“La musica di Salustia – spiega il musicologo Dale Monson - rivela chiaramente il talento del giovane e promettente compositore: non mancano padronanza e abilità con cui esprime gli affetti nel dramma e l’immediatezza di ciascuna parola: il patetico, l’indignazione e la collera, le tenere espressioni dell’amore, la chiara determinazione dell’azione virtuosa. Malgrado le difficili circostanze della sua creazione, l’opera ci arriva oggi a testimoniare il talento di Pergolesi, la promessa, la sua posizione di faro illuminante nell’evoluzione della cultura europea moderna”. “Salustia ama senza misura – spiega il regista francese Jean Paul Scarpitta -. Ella mette la sua memoria, il suo acume e la sua immaginazione di fronte al destino e, in particolare, al suo ruolo di moglie dell’imperatore Alessandro. Mai giudica, sempre comprende, talvolta si sorprende. Ella incarna, in qualche modo, la chiaroveggenza, l’imparzialità, il dono delle lacrime, la generosità, la devozione, il sacrificio, il silenzio, il coraggio sino alla morte. La sua determinazione è di afferrare tutti insieme i suoi rimpianti, i suoi rimorsi e i suoi quesiti. Sarà una regia che si ispira alle manifestazioni del cuore, deve gioire per ricreare la luce di una presenza che si incontra così raramente nella vita ed esserne grata. [...] I personaggi si muovono in scene fatte d’acqua e di luce. In fondo alla scena, si alternano due grandi fondali dipinti, uno che evoca i sette colli e Roma, l’altro il mare che poco a poco sommerge tutto il palcoscenico, una civiltà impietrita per sempre. I costumi, dai colori ispirati ai celebri dipinti della Roma antica di Nicolas Poussin, sono una libera interpretazione di quelli dell’antichità, con le loro pieghe, i loro drappeggi e le loro armature”.



Il Festival – i cui concerti saranno trasmessi in differita da Rai Radio Tre - prosegue sabato 6 settembre, al Teatro Ferrari di San Marcello con il concerto dell’ensemble Dolce & Tempesta, formazione di musica antica con strumenti originali diretta da Stefano Demicheli, che eseguirà prime esecuzioni assolute in epoca moderna di musiche di Nicola Fiorenza, violinista e compositore coevo al Pergolesi, che insegnò al Conservatorio napoletano di Santa Maria di Loreto nella metà del Settecento. L’organo Callido (1788) della chiesa di Santo Stefano a Maiolati Spontini sarà protagonista domenica 7 settembre del concerto di Nicolò Sari, con musiche di Buxtehude, Sweelinck, A. Marcello, Vivaldi, Mozart, Valerj e Morandi. Per questo appuntamento, si rinnova la collaborazione pluriennale con il Festival Organistico Internazionale Città di Treviso e della Marca Trevigiana. Lunedì 8 settembre, alla Chiesa degli Aroli di Monsano, il pianista Andrea Coen suonerà la prima raccolta a stampa della storia dedicata allo strumento a martelli, le XII Sonate da Cimbalo di piano, e forte detto volgarmente di martelletti, dovuta al genio di Lodovico Giustini da Pistoia, coetaneo di Bach, che le vide pubblicate a Firenze nel 1732: si tratta di dodici sonate, nelle quali confluiscono le esperienze di almeno due generazioni di clavicembalisti italiani arricchite dalle nuove - e allora quasi incredibili - potenzialità del neonato pianoforte. Il concerto verrà eseguito su una copia esatta dello strumento costruito dall\'inventore del pianoforte Bartolomeo Cristofori nel 1726, copia realizzata da Kerstin Schwarz e gemella di quella commissionata dal museo degli strumenti musicali di Lipsia, ove si trova l’originale.



Martedì 9 settembre al Teatro Condominale La Fortuna di Monte San Vito, il clavicembalista brasiliano Nicolau de Figueiredo, al suo debutto in Italia, eseguirà musiche di Domenico Scarlatti e Antonio Soler in un concerto dal titolo “Napoli e Spagna” dedicato ai due maestri della tastiera. “Opere prime” è il titolo del concerto dell’Accademia Barocca I Filarmonici, diretta da Giuseppe Sabbatini, giovedì 11 settembre al Teatro Comunale di Montecarotto: l’ensemble eseguirà musiche scritte nell’infanzia e nell’adolescenza da grandi compositori, a partire da Salieri per proseguire poi con Rossini, Mendelssohn e Mozart. Al flauto Mario Folena, all’oboe Paolo Pollastri. Venerdì 12 settembre (con replica domenica 14) nel Bosco urbano della Fornace “A. Paradisi” a Moie di Maiolati Spontini, va in scena Li puntigli delle donne, farsetta per musica a sette voci, prima opera di Gaspare Spontini. Scritta ed eseguita per la prima volta a Roma, nel Teatro della Pallacorda in occasione del Carnevale del 1796, l’opera è presentata in un nuovo allestimento con la regia di Francesco Micheli, fra i più interessanti giovani registi italiani di oggi, scene e costumi di Federica Parolini; sul podio Corrado Rovaris dirige l’Accademia Barocca I Filarmonici. Tutti giovani i cantanti: Rosa Bove (Giannina), Mirko Quarello (Conte Brontolone), Nahuel Di Pierro (Dottore Mangiacarte), Anicio Zorzi Giustiniani (Valerio), Valentina Coladonato (Rosimene), Emanuele D’Aguanno (Cavalier del Ciufolo); la partitura edita dalla Fondazione Pergolesi Spontini si avvale della revisione critica di Federico Agostinelli.

Per sabato 13 settembre grande festa e tanta musica per il centro storico di Jesi a partire dalle ore 18, con “La notte dei prodigi” omaggio ai giovanissimi talenti della musica: dalla violinista italiana di appena 13 anni Laura Bortolotto che ha già ottenuto riconoscimenti in concorsi internazionali, ai pianisti Luca Buratto (16 anni di Milano) e Victor Fyodorovich Maslov (11 anni, russo); non mancherà la balalaika suonata dal giovanissimo israeliano Arik Rabinovic (13 anni) e i clarinetti dei fratelli gemelli israeliani Daniel e Alexander Gurfinkeld di 16 anni. Insieme a loro suoneranno e canteranno festosamente l’Orchestra Suzuki di Casagiove (CE) e il Coro giovanile della Scuola di Musica di Fiesole. E mentre il centro storico di Jesi sarà tutto dedicato ai giovanissimi, l’Accademia Barocca I Filarmonici, diretta da Corrado Rovaris, suonerà al Teatro Studio Moriconi le musiche di Mozart con l’esecuzione di opere giovanili del salisburghese, fra cui la Prima sinfonia e il Primo concerto per violino (solista Alberto Martini).



Informazioni tel. 0731-202944 - 215643 – 226446; email info@fpsjesi.com; tutto il programma del festival su www.fpsjesi.com
Biglietteria: tel. 0731-206888, numero verde 800 907080, email biglietteria@fpsjesi.com





Antonio Florio invita a Teatro








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-09-2008 alle 01:01 sul giornale del 05 settembre 2008 - 1805 letture

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