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Falconara: Rifondazione dice no al CPT, a prescindere

6' di lettura 28/05/2008 - E\' davvero stucchevole il rincorrersi di voci più o meno \'\'autorevoli\'\' sulla proposta, che appare quanto mai concreta di istituire all\'interno della ex caserma saracini un nuovo Centro di permanenza temporanea.
Intanto perché quasi nessuno entra nel merito della \'\'vergogna Cpt a prescindere\'\',  concentrandosi piuttosto solo sull\'ubicazione della struttura, come se l\'affermazione del ministro Maroni (\'\'un Cpt in ogni regione\'\') andasse bene purché nel giardino a fianco.

Falconara o no, i Cpt sono e restano, compresi quelli teoricamente \'\'umanizzati\'\', il paradigma di quel \'\'diritto speciale\'\' dei migranti che ha eroso in questi anni i fondamenti della nostra democrazia.
Un bilancio serio dell\'esperienza dei Cpt mette in luce non solo la loro iniquità, ma anche l\'assoluto fallimento rispetto ai loro obiettivi dichiarati.
Strutture costosissime che hanno assorbito in questi anni circa il 60% delle risorse complessive destinate all\'immigrazione e che non hanno avuto nessun ruolo reale nel contrasto alla clandestinità.

Quello che occorre è una riforma complessiva delle politiche sull\'immigrazione. Sono le leggi vigenti che producono clandestinità, impedendo di entrare legalmente nel nostro paese, rendendo precaria la condizione dei migranti e facilissimo il passaggio da una condizione di regolarità alla perdita del permesso di soggiorno e all\'espulsione.
E\' in questo quadro che si colloca la questione \'\'sicurezza\'\' con l\'amplificare strumentalmente il \'\'perceziometro\'\' di un problema ed è in questo quadro che ricade non casualmente la collocazione politica di una amministrazione nello specifico falconarese, e le problematiche connesse all\'amministrare oggi Falconara.

L\'ondata razzista e xenofoba che come un blob inarrestabile continua ad imperversare in Italia non cela più nemmeno il disegno pianificato a freddo dalla destra italiana di progettare l\'esigenza sicurezza, di creare l\'uomo nero e di inculcare il parallelismo tra \'\'nemico\'\' e \'\'diverso\'\'.
Gli strilloni della destra sono ormai anni che, seppur con gradualità, introducono il messaggio, arrivando ora all\'ignobile sfacciataggine di poter urlare e di poter agire indisturbati, gli episodi recenti lo dimostrano in maniera palese, inquinando la democrazia con il virus del razzismo e della xenofobia.

E tutto ciò avviene oggi nel disorientamento e nello smarrimento, ma anche nella disgustosa rincorsa non tanto alla valorizzazione dell\'antirazzismo quanto all\'inseguimento pedissequo della percezione e dell\'umore dei cittadini, fosse anche indotta.
In poche parole, i media inducono al cittadino l\'esigenza di sicurezza, la destra fornisce loro gli strumenti del populismo, il governo di fatto ottiene il lasciapassare per strette antidemocratiche e razziste senza che di fatto si formi quel coagulo indispensabile che tenga alta la bandiera della solidarietà e, mi permetto di dire, dell\'internazionalismo militante.

E non c\'è differenza tra politica nazionale e locale l\'induzione dell\'insicurezza ha assunto a volte i contorni della farsa anche sfacciata, è sufficiente soffermarsi su un qualunque telegiornale per ascoltare definizioni limpide sul messaggio che si vuole trasmettere, dove a parità di reato se a commetterlo è un italiano si elenca nome, cognome e professione se a commetterlo e un extracomunitario ci si limita alla provenienza, sto esagerando?

Sono l\'unico a vedere anche dietro al lessico utilizzato un preciso disegno? In un panorama nazionale dove emerge drammaticamente la vocazione egoista delle regioni del nord-est mascherata ancora per poco dalla discutibile teoria del federalismo, possiamo meravigliarci della supina accondiscendenza del comune di Falconara ad ospitare lager più o meno camuffati?
Certo probabilmente dietro a tutto ci sarà il baratto e magari alcuni debiti carlettiani verranno ripianati dal gruzzolo ministeriale ma adesso non stiamo parlando di immobili, di stabili più o meno alienabili, di varianti urbanistiche e o di tariffe per servizi, stiamo parlando di uomini, di esseri umani possibile che non faccia differenza?

E\' questo l\'aspetto che più mi indigna, il veder trattare questo tema come una strada o una infrastruttura, con il tecnicismo proprio dei burocrati che valutano i pro e i contro contestualizzando l\'oggetto sulla bilancia del ritorno economico.
Ecco perché aldilà del \'\'ritorno\'\' più o meno possibile e più o meno quantificabile monetariamente per Falconara, la proposta di istituire un Cpt a Falconara deve essere i mezzo attraverso il quale mettere in discussione l\'impalcatura stessa della formula Ctp, ancor più qui, in una realtà dove esistono strutture di accoglienza (es.la tenda di Abramo) queste si finalizzate all\'integrazione e ad una accoglienza concreta.
Nessun dubbio sulla legittimità di una struttura del genere? Sul suo porsi in modo assolutamente antitetico a qualunque principio umanitario e solidaristico?

In fondo c\'è perfetta coerenza tra l\'indecente assunto \'\'la presenza inquietante di immigrati a Falconara\'\' (programma di mandato di Brandoni) e il voler creare proprio a Falconara un Cpt, la malattia e la cura!
Credo che indignarsi, scrivere, appellarsi non basti più, occorre intanto riannodare anche in controtendenza rispetto al sentire comune i principi costituzionali, già, tutto ciò è paradossale, non occorre mica inventarsi nulla, basterebbe applicare, questa si pedissequamente, la costituzione italiana.

Dobbiamo spezzare il legame tra percezione indotta ed azione conseguente soprattutto perché la percezione non è la realtà.
L\'indice di difficoltà è altissimo, per capirlo è sufficiente valutare come sia penetrato ad esempio tra i falconaresi lo slogan della destra, lo slogan delle 20,30.
L\'aver cioè assunto come dogma ormai indiscutibile il fatto che dopo le 20,30 a falconara non si possa più passeggiare, questo luogo comune indotto in modo martellante è divenuto ormai assunto incontrovertibile e costituisce il grimaldello tramite il quale giustificare per ora solo messaggi inquietanti più avanti chissà.

Ma a Falconara la questione sicurezza ha un doppio rilievo, da un lato consente di essere cinghia di trasmissione con le revisioni legislative nazionali e quindi legittimare i dispositivi securitari evidenti, dall\'altro l\'enfasi populista sulla questione sicurezza consente alla giunta di mascherare l\'assoluta pochezza di analisi e progettualità amministrativa.
Un doppio binario quindi che va alimentato con meticolosità certosina, legnetto dopo legnetto stando ben attenti a non lasciar spegnere la fiammella dell\'intolleranza che rischierebbe di rivelare l\'incapacità e la pochezza.

Che fare? Proporre dispositivi amministrativi certo, come abbiamo fatto con l\'ordine del giorno sulla dichiarazione di indisponibilità del territorio comunale ad ospitare il Cpt che verrà presentato a nome e per conto di Rifondazione Comunista dal consigliere Carlo Brunelli, poi sostenere, se ci verrà richiesto, le iniziative come ad esempio quella dell\'Ambasciata dei Diritti sui corsi di italiano, ma ancor più ricreare dibattito anche in controtendenza ma in avanguardia rispetto alle tematiche dell\'integrazione, della solidarietà e dell\'accoglienza, in poche parole rimettere al centro l\'antirazzismo militante.

Per farlo però occorre non perdere tempo, per farlo occorre individuare l\'antidoto al virus e cominciare a produrlo.
Cominciamo?





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-05-2008 alle 01:01 sul giornale del 28 maggio 2008 - 1360 letture

In questo articolo si parla di rifondazione comunista, politica, falconara marittima, Partito della Rifondazione Comunista, cpt





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