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Al via il piano di ristrutturazione del settore bieticolo e saccarifero

paolo petrini 2' di lettura 23/05/2008 - Sostenere la riconversione delle imprese agricole; agevolare la ristrutturazione dell\'industria saccarifera; promuovere la diversificazione produttiva verso nuove attività rurali, come agriturismo e fonti rinnovabili. Sono gli obiettivi del Piano regionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, che l\'esecutivo delle Marche ha trasmesso in Consiglio per l\'adozione.

\"Il Piano - sottolinea il vicepresidente della Giunta, Paolo Petrini - si inserisce all\'interno del Programma nazionale di ristrutturazione del settore. Delinea gli indirizzi per l\'utilizzo dei fondi europei destinati a promuovere la diversificazione produttiva nelle aree agricole dove si è avuta la dismissione di superfici coltivate a barbabietola, a partire dalla campagna agricola 2006. Gli interventi individuati accompagneranno la riconversione attraverso azioni di informazione rivolte agli agricoltori, l\'ammodernamento aziendale, interventi per accrescere il valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, il ricorso al credito agevolato. Gli interventi proposti sono alternativi a quelli individuati con il Programma di sviluppo rurale, per cui non si avrà una sovrapposizione degli incentivi per i medesimi beneficiari. Le agevolazioni del Piano riguardano gli ex bieticoltori, gli imprenditori agricoli che hanno sottoscritto contratti di fornitura con gli zuccherifici dismessi e quelli (singoli o associati) che possiedono aziende ubicate nei bacini bieticoli e intendono abbandonare la coltivazione della barbabietola\".


Il Piano regionale si compone di un\'analisi, agricola e industriale, del settore, di uno studio sulla caratteristiche della diversificazione e sui fabbisogni della riconversione. Ripartisce le risorse finanziare per ciascuna area d\'intervento (complessivamente oltre 22 milioni di euro nel triennio 2008/2010) e prevede l\'impiego aggiuntivo di fondi regionali per implementare la ricaduta degli stanziamenti del Fondo agricolo di garanzia.


La riforma del mercato del settore bieticolo-saccarifero del 2005 si prefigge una riduzione della produzione europea di zucchero di 6 milioni di tonnellate. Nel primo anno di applicazione (2005), la contrazione è stata pari a 1,5 milioni di tonnellate: l\'Italia, con 778 mila tonnellate rinunciate, è risultato il Paese più interessato. Nel 2006 la riduzione nazionale ha riguardato una quota del 52,9 per cento, successivamente aumentata a seguito della chiusura degli stabilimenti Eridania di Jesi e della società Sfir di Pontelagoscuro (Ferrara). In Italia la ristrutturazione deve essere accompagnata dalla riconversione degli impianti chiusi a seguito della riforma. Gli incentivi collegati alla riforma di mercato hanno determinato, complessivamente, la chiusura di 15 stabilimenti (compresi quelli di Fermo e Jesi) sui 19 attivi.


Nelle Marche era previsto la chiusura del solo zuccherificio di Fermo e il potenziamento dello stabilimento di Jesi. Con i nuovi incentivi stabiliti dall\'Unione europea si sono verificate, però, condizioni favorevoli per i bieticoltori che hanno rinunciato alla coltivazione della bietola, causando una drastica riduzione delle superfici a disposizione dello zuccherificio jesino, che ha deciso la chiusura e la dismissione di 114.597 tonnellate di quota zucchero.


Nel triennio 2005/2007 le aziende marchigiane che coltivavano la barbabietola sono state 3.242, con una superficie investita pari a 21.166 ettari, una produzione di 954.756 tonnellate di radici e una resa di 149.176 tonnellate di saccarosio.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-05-2008 alle 01:01 sul giornale del 23 maggio 2008 - 726 letture

In questo articolo si parla di regione marche, politica, paolo petrini





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