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Legambiente in Giappone contro il nucleare

legambiente 3' di lettura 24/04/2008 - Si apre oggi a Kyoto la due giorni del Civil G8, il terzo summit mondiale delle ONG che raccoglie le opinioni e le proposte della società civile sulle grandi questioni discusse nell\'ambito dei G8 istituzionali. Una discussione ampia della società civile organizzata, che a partire dagli stessi temi affrontati negli appuntamenti istituzionali, lancia ai governi emergenze e soluzioni.

Tre i temi al centro di questo terzo appuntamento in Giappone che segue quelli di Mosca nel 2006 e Bonn nel 2007: ambiente e cambiamenti climatici, povertà e sviluppo, pace e diritti umani. Tra gli obiettivi del forum anche quello di lanciare un appello ai leader degli 8 grandi del pianeta, affinché le rispettive nazioni, si assumano una particolare responsabilità di contribuire alla risoluzione delle questioni climatiche, della povertà e della diseguaglianza a livello mondiale. L\'appello sarà rivolto anche verso la ricerca di un indirizzo globale dei diritti umani e della pace.


Legambiente, che fa parte della delegazione italiana, porta a Kyoto l\'appello, rivolto anche in Italia a Comuni, Province e Regioni in occasione del 22esimo anniversario di Chernobyl, per chiedere a tutti i Paesi di fermare la proliferazione nucleare.
\"Cogliamo l\'occasione di questa riunione tra i rappresentanti della società civile del mondo - ha spiegato Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche - per chiedere a tutti un impegno forte contro il nucleare.Questo nelle Marche si traduce con l\'applicazione del PEAR, l\'unica vera strada percorribile, una scelta praticamente obbligata. Nel nostro territorio si iniziano a muovere i primi passi significativi nelle rinnovabili. La strada da fare sul risparmio energetico e le rinnovabili appare però ancora lunga, tortuosa e sempre più necessaria. Ancor più in una regione che si è dotata di un Piano Energetico Ambientale Regionale tra i più avanzati d\'Italia (nei suoi 3 assi portanti: più risparmio ed efficienza energetica, fonti rinnovabili-biomasse,biodiesel, solare ed eolico- e generazione distribuitta) e per il quale chiediamo alle istituzioni di uscire dalla \'fase-lumaca- e di agire in fretta. Il Pear- ha concluso Quarchioni- rappresenta anche una grande opportunità economica e sociale per riorientare il nuovo modello di progresso nelle Marche\".


La storia del nucleare, sia civile che militare - ricorda Legambiente - è costellata da una lunga lista di incidenti: tra i più gravi quello di Sellafield in Inghilterra nel 1957, quello di Three Mile Island nel 1979 negli USA, la catastrofe di Cernobyl nel 1986, Tokaimura in Giappone nel 1999 e Mihama nel 2004, sempre in Giappone. Ai costi elevatissimi e alla scarsa sicurezza del nucleare va aggiunto il fatto che a oggi nessun Paese al mondo è riuscito a risolvere il problema dello smaltimento definitivo delle scorie.


Esistono circa 80 depositi \"provvisori\" nel mondo, ma non ancora un sito di stoccaggio definitivo. L\'unico previsto fino ad oggi è quello di Yucca Mountain in Nevada (USA) che, se tutto andrà a buon fine, entrerà in funzione tra il 2010 e il 2015. C\'è infine il decommissioning, ossia lo smantellamento delle centrali una volta spente. Si tratta di un processo delicato e molto oneroso che comporta rischi altissimi per la sicurezza data la radioattività delle componenti del reattore e di cui non esiste un protocollo unico a livello mondiale.







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-04-2008 alle 01:01 sul giornale del 24 aprile 2008 - 776 letture

In questo articolo si parla di attualità, legambiente