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Ascoli: al Branciaroli arriva ''Vita di Galileo''

3' di lettura 30/11/-0001 -
Martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 febbraio prosegue la stagione del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno con lo spettacolo Vita di Galileo di Bertolt Brecht per la regia di Antonio Calenda e l’interpretazione di Franco Branciaroli.

da Amat


L’appuntamento è inserito all’interno del cartellone teatrale promosso dal promossa dal Comune di Ascoli Piceno, dall’Amat, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Marche e realizzato con il contributo di Pfizer Global Manufacturing - Stabilimento di Ascoli Piceno (main sponsor), Fainplast compounds, Gruppo Marconi - Logistica integrata del freddo e Al Battente Centro Commerciale.

Vita di Galileo una tra le più importanti opere di Bertolt Brecht, ma anche una fra le più ambigue e avvincenti, costituisce una sorta di “testamento spirituale” del grande autore di Augusta, sia sul piano del lavoro teatrale che su quello del contenuto morale. Un capolavoro nei cui inquietanti chiaroscuri e nelle cui evoluzioni si possono intuire le vie per comprendere veramente il XX secolo e i suoi conflitti.

La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell'insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in "ritiro" a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un'esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, intuizioni. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: non è Galileo ad intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all'uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l'invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l'Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sé stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo alla propulsione della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie rivoluzionarie? Lo scienziato decide per la salvezza, anche se Brecht, pur condannandola, ci fa intuire che in questa scelta c'è comunque un perseguire anche la salvezza delle proprie scoperte.

“Per comprendere a fondo il senso e le peculiarità di questo testo – sostiene il regista – è necessario risalire alle grandi motivazioni per cui fu creato, alle riflessioni e agli eventi che spinsero Brecht ad elaborarlo in certe direzioni. Impossibile non correlare l'ultima definitiva versione di Vita di Galileo (in cui l'autore condanna l'abiura del protagonista) con l'atteggiamento di certi scienziati a lui coevi, che proprio in quegli anni si erano resi indirettamente colpevoli del disastro di Hiroshima, mettendo a disposizione di uomini comuni e della politica di potenza i loro studi sulla scissione dell'atomo.”

Accanto a Franco Branciaroli gli altri protagonisti dello spettacolo sono: Giulia Beraldo, Lucia Ragni, Emanuele Fortunati, Alessandro Albertin, Giorgio Lanza, Greta Zamparini, Giancarlo Cortesi, Daniele Griggio, Tommaso Cardarelli, Emiliano Coltorti, Lello Abate. Le scene dello spettacolo sono di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Elena Mannini e le musiche di Germano Mazzocchetti.

Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro tel. 0736 258035 – 244970, Amat tel. 071 2072439, www.amat.marche.it (vendita on line). Inizio spettacoli ore 20.30.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 25 febbraio 2008 - 1102 letture

In questo articolo si parla di teatro, amat, ascoli piceno

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