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Smog: è di nuovo allarme PM10 nella nostra regione

3' di lettura 30/11/-0001 -
Nelle Marche prima Pesaro con 28 sforamenti ( giorni di superamento del limite previsto per il PM10-numero massimo consentito: 35), seconda Ancona con 16 superamenti (ma non è stata inserita nel report generale per la mancanze di dati per 29 giorni), terza Macerata con 10, quarta Urbino con 4, infine Ascoli con 1. Ecco la speciale classifica marchigiana ad inizio 2008.

da Legambiente Marche


Frosinone, Torino, Cesena, Modena e Lucca sono le prime città italiane fuorilegge del 2008. Per colpa dello smog. E dell’incapacità delle amministrazioni locali di attuare serie misure anti-inquinamento. E’ il duro j’accuse di Legambiente all’amministrazione pubblica per la situazione dell’inquinamento dell’aria nelle città italiane.

Secondo i dati registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, aggiornati al 19 febbraio 2008 il quadro dei primi 51 giorni dell’anno è già allarmante: 40 giorni di superamento a Frosinone e Torino, 38 giorni a Cesena, 36 a Modena e Lucca contro i 35 giorni all’anno consentiti dalla legge. E non solo: altre 10 città hanno già raggiunto o oltrepassato 30 giorni di superamento del limite medio giornaliero per le polveri sottili di 50 μg/mc, apprestandosi anch’esse a superare presto il tetto massimo.

La situazione è preoccupante, e non solo per il numero elevato di superamenti e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l’allarme – ha commentato Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche –. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dello scorso anno e di quello ancora precedente.

Il PM10 non cala. L’emergenza non cambia, i problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure. Purtroppo non aiuta una normativa europea che fissa precisi standard di qualità dell’aria, ma purtroppo non punisce chi non rispetta le soglie previste dalla legge. Attualmente, infatti, non è presente un sistema sanzionatorio utile a spronare gli amministratori ad attuare interventi realmente efficaci per migliorare la qualità dell’aria.

Car sharing, taxi collettivi, intermodalità tra bicicletta e treni metropolitani: sono tanti gli strumenti che si possono attuare nel nostro paese per sviluppare un trasporto pubblico efficiente, differenziato e competitivo con il mezzo privato. Per vincere la sfida della mobilità urbana – ha aggiunto Luigino Quarchioni presidente di Legambiente Marche – i sindaci devono mettere in campo misure volte a ricavare i fondi per gli interventi necessari. Il pedaggio per entrare con le quattro ruote nei centri urbani è un provvedimento in cui crediamo, forti delle esperienze positive di riduzione di traffico e inquinamento. È indispensabile però che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico: solo così potrà davvero essere uno strumento utile per combattere smog e congestione, liberando i polmoni dei cittadini e le strade della città.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 febbraio 2008 - 899 letture

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