Pesaro: torna sul palco del Rossini l'Orchestra Sinfonica Abruzzese

Il virtuoso del violino Pavel Berman affianca e dirige l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, domenica 24 febbraio alle 18 sul palco del Teatro Rossini di Pesaro. |
![]() |
da Stagione Ente Concerti Pesaro
Già nota al pubblico della Stagione concertistica a cura dell’Ente Concerti, arrivata quest’anno alla 48° edizione, l’Osa Orchestra Sinfonica Abruzzese (una delle 12 Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane riconosciute dallo Stato) torna a Pesaro affiancata dunque da un eccellente solista e direttore per proporre un programma tra classico e neoclassico. Pavel Berman, figlio del noto Lazar, ha all’attivo una brillante carriera internazionale iniziata prestissimo.
A 17 anni ottiene il 2° premio al Concorso Paganini di Genova vincendo poi a 20 anni (1990) il 1° premio al prestigioso Concorso internazionale di Indianapolis, il premio speciale per i Capricci di Paganini e per le Sonate di Ysaye ed il premio per la migliore interpretazione. Dal 1997 è direttore musicale della "Baltic Virtuosi" Chamber Orchestra di Lituania. Suona un violino Guarneri del Gesù del 1736 (ex Muntz) gentilmente concessogli dalla Nippon Music Foundation di Tokyo. Dopo il preludio de Le Ebridi (o La Grotta di Fingal), la compagine abruzzese e il violinista di Mosca si immergeranno nel Concerto n.2 in Mi minore op.64 per violino e orchestra dello stesso Felix Mendelssohn-Bartholdy e infine nella Sinfonia n.1 in Do maggiore op.21 di Beethoven. L’ouverture da concerto svela un’adesione al credo romantico da parte di Mendelssohn-Bartholdy, troppo spesso definito epigono del classicismo per il suo rigore formale.
Nata nel 1832 dalle suggestioni di un viaggio in Scozia, Le Ebridi (nota anche come La grotta di Fingal) restituisce atmosfere tormentate alla Ossian, raggiungendo il climax emotivo per poi sfumare negli ultimi pizzicati degli archi. È del 1845 invece il Concerto n.2 in cui Mendelssohn-Bartholdy esalta un nuovo rapporto tra solista e orchestra. L’Allegro molto appassionato violino del primo tempo su un mormorio di archi sembra evocare malinconiche melopee centro-europee per poi stemperarsi nel tema di corale della seconda idea. Il secondo tempo Andante è legato al primo da una nota del fagotto e presenta, senza inutili smancerie, un canto lirico e sognante, mentre il terzo (Allegretto non troppo-Allegro molto vivace) è raccordato a quello che lo precede da un breve intermezzo aggraziato e chiude il concerto con un rondò ricco di fantasia e virtuosismo. Il programma passerà poi alla Sinfonia n.1 di Beethoven, eseguita per la prima volta il 2 aprile 1800. Opera complessa che esprime già la forza rivoluzionaria di un giovane compositore di 23 anni combattuto tra rispetto della tradizione (su tutti l’omaggio ad Haydn nell’Introduzione) e nuove idee. Il ritmo incalzante o bruschi passaggi orchestrali nell’Allegretto; l’estroverso vigore di marcia dell’Andante; la vitalità del Minuetto che presagisce già i futuri Scherzi; la forza del prorompente del Finale col suo Adagio Introduttivo.
La Stagione concertistica di Pesaro a cura dell’Ente Concerti di Pesaro è realizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro e il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Marche, Giunta Regionale, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio, Banca Marche. Info biglietteria del Teatro Rossini 0721.387621, Ente Concerti 0721.32482 - www.enteconcerti.it.


Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 febbraio 2008 - 828 letture
In questo articolo si parla di pesaro
L'indirizzo breve è
https://vivere.me/epSb