Ancona: nuova produzione del Teatro Stabile delle Marche

Nasce una nuova alleanza teatrale sul territorio regionale, è il rapporto stretto tra Teatro Stabile delle Marche e LeART’ Teatro. |
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dal Teatro Stabile delle Marche
Il lavoro insieme dei due Enti si snoda attraverso una nuova produzione e l’acquisizione di uno spettacolo già al secondo anno di tournée, il tutto legato alla figura del giovane regista trentenne Leo Muscato.
Si chiama Gabbiano – Il Volo (volutamente senza articolo) la nuova produzione del Teatro Stabile delle Marche nasce con LeART’ Teatro e in collaborazione con i Comuni di Ascoli Piceno (debutto il 14 marzo) e Montelupone (dove la compagnia è già in prova), dà vita alla terza parte della trilogia del regista drammaturgo Leo Muscato, vincitore del Premio della Critica come miglior regista conferitogli dall’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali nel 2007. Dopo Romeo & Giulietta / nati sotto contraria stella (in tournée in questo periodo) e Casa di Bambola / l’altra nora (lo spettacolo già in tornée quest’anno con successo sotto l’egida Teatro Stabile delle Marche/LeART’), è infatti in cantiere il Terzo Capitolo del progetto che prevede la ri-scrittura e messa in scena da Il Gabbiano di Anton Cechov.
Gli attori, scelti a seguito del laboratorio itinerante Verso Cechov, organizzato in sette sessioni di lavoro che si sono svolte in tutta Italia e sulle Marche in collaborazione con Amat, provengono da nazionalità diverse, senza limitazione alcuna di razza o colore. Ognuno è un’eccellenza di un genere teatrale differente: prosa, teatro danza, clownerie, canto e sono (in ordine alfabetico) Elena Arcuri, Giulio Baraldi, Barbara Bedrina, Alex Cendron, Andrea Collavino, Francesca Cutolo, Rufin Doh, Simone Luglio, Deniz Ozdogan, Vincenza Pastore e Andrea Pinna. Darammaturgia e regia Leo Muscato, scene e costumi Carla Ricotti, disegno luci Alessandro Verazzi.
Rispetto alla storia, dice il regista: “Dei molti temi che circolano nella commedia, l’Amore sembrerebbe il principale: Medvedenko ama Masa, che ama Kostja, che ama Nina, che ama Trigorin, che è amato dall’Arkadina. C’è poi il disperato amore filiale di Kostja e Arkadina; quello geloso fra Polina e Dorn; e l’amore sconfinato di tutti verso l’Arte, il Teatro. Mai come in quest’opera, i personaggi di Cechov vivono nel segno della rinuncia. Rinunciano al presente e a ogni possibilità di incontro, preferendo vivere nell’utopia che qualcosa di esterno alla loro vita stessa possa elevarli dall’infelicità che li attanaglia.
E l’Arte, il Teatro - per ciascuno di loro - sembra rappresentare la possibilità ultima di evasione. È l’atavica storia dei giovani contro i vecchi, e viceversa. Ma questa volta, “…con sei tonnellate d’amore”. Saranno eliminati tutti i riferimenti spaziali e temporali. Nessun elemento dà una connotazione storica. Scene luci e costumi evocano il luogo di ogni dove, e l’oggi di tutti i tempi.”
Leo Muscato sul lavoro con gli attori: “cercheremo di capire quali erano le convenzioni della scena, allora. Come e perché Cechov pensava di trasgredirle. Perché pensava di trasgredirle continuamente. Poi cercheremo di interrogarci sulle convenzioni della scena, oggi. In che modo le si possono trasgredire continuamente. E poi, traslando nel tempo, scegliere cosa, perché, se trasgredirle e in che termini.”
Dopo le prove al Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone lo spettacolo debutta in prima nazionale al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 14/15/16 marzo. E in chiusura di Stagione toccherà anche il Teatro Floria Espace di Pescara il 18 e 19 marzo, il Teatro Leopardi di San Ginesio il 27 marzo e sarà in scena anche al Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone il 28 e 29 marzo.
www.stabilemarche.it tel. 071.5021630 www.leart.it


Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 09 febbraio 2008 - 1604 letture
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