Ancona: il premio Franco Corelli al tenore Jose' Bros

Il Premio Internazionale Franco Corelli, istituito dalla Fondazione Teatro delle Muse di Ancona nel 2004, segnala, nel nome di uno dei più grandi tenori del ‘900 (Franco Corelli), un artista che, debuttando nel proprio ruolo in una produzione della Stagione Lirica, abbia contribuito alla valorizzazione del Teatro di Ancona. |
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dal Teatro Stabile delle Marche
Sarà il Tenore Josè Bros quest’anno a ricevere il Premio per il debutto nel ruolo di Gualtiero ne Il pirata di Vincenzo Bellini, (interpretato nel 1958 anche da Franco Corelli) andato in scena al Teatro delle Muse nella Stagione Lirica 2006-2007, ruolo in assoluto tra i più impegnativi di tutto il repertorio belcantistico che José Bros ha risolto con impegno e stile di canto straordinari.
Nato a Barcellona, Bros ha studiato al Conservatorio della sua città con Jaime Francisco Puig. Nel 1986 ha vinto il Concorso Internazionale Francisco Viñas a Barcellona e l’anno seguente debutta a Palma di Mallorca con i Carmina Burana. Nel contempo, oltre a continuare i suoi studi, appare in diverse stagioni d’opera e concerti in Spagna, Italia e Gran Bretagna. Il suo debutto nel 1992 al Gran Teatro del Liceo di Barcellona in Anna Bolena al fianco di Edita Gruberova, con un grande successo di pubblico e critica, lo portano a cantare nei più prestigiosi teatri del mondo quali il Covent Garden a Londra, La Scala di Milano, Staatsoper di Vienna, Teatro del Liceu di Barcellona. È considerato uno dei principali esponenti del repertorio belcantistico, avendo debuttato in pochi anni più di 40 opere.
Il premio, verrà consegnato sabato 9 febbraio alle ore 20.30 durante il Recital di canto del tenore spagnolo all’interno della Stagione Opera Balletto Recital 2007-2008 e sarà accompagnato al pianoforte da Marco Evangelisti.
Sul palco delle Muse, il tenore affronterà nella prima parte del Recital: Sogno da Vorrei morire di Franceso Paolo Tosti, Vieni da Occhi di fata di Luigi Denza Una furtiva lagrima da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, poi Giuseppe Verdi con La mia letizia infondere da I Lombardi alla prima crociata, Pourquoi me réveiller dal Werther di Jules Massenet, e Francesco Cilea con È la solita storia del pastore da L’Arlesiana. La seconda parte si apre con una dedicatoria da Poema en forma de canciones di JoaquÃn Turina, composta da Nunca olvida, Cantares, Los dos miedos, Las locas por amor; poi De este apacible rincón de Madrid da Luisa Fernanda di Federico Moreno Torroba, Bella enamorada da El último romántico di Reveriano Soutullo e Juan Vert, Mujer de los negros ojos da El Huésped del Sevillano di Francisco Guerrero e per concludere, Por el humo se sabe dónde está el fuego da Doña Francisquita di Amadeo Vives.
Il Recital sarà preceduto come di consueto dalla presentazione di Giovanni Gavazzeni, giovedì 7 febbraio alle 17.30 al Ridotto del Teatro.
Il Premio, diverso ogni anno, è costituito da una scultura originale, realizzata per l’occasione da una artista contemporaneo. Quest’anno è la volta dello scultore Loreno Sguanci, che per l’occasione ha realizzato la scultura in bronzo patinato, Segni. Loreno Sguanci vive a Pesaro dal 1952 dove si è trasferito per insegnare Discipline Plastiche. Le sue opere si ergono autonomamente nelle spazio con i loro corpi scolpiti segnati da ampie campiture di terra rossa che si estendono alle superfici del legno definendone, inaspettatamente, i volumi quali segni della memoria che ritornano carichi del sentimento del tempo e del nostro sentire.
Hanno già vinto il Premio Franco Corelli Corrado Rovaris (2003-04) per la direzione musicale de Il Re Pastore, Carmela Remigio (2004-05) per il debutto nel ruolo di Adalgisa nella Norma, e Massimiliano Pisapia nella Stagione 2005-06 per il debutto nel ruolo di Roberto Devereux. La Stagione prosegue con La traviata, di Giuseppe Verdi il 29 febbraio, 2, 4 (seconda compagnia) e 5 marzo con Mariella Devia, la regia di Arnaud Bernard e la direzione di Christian Badea. L’ultimo spettacolo in cartellone è Le presbytère n'a rien perdu de son charme ni le jardin de son éclat, il balletto del Béjart Ballet Lausanne su musica di Mozart e dei Queen.
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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 07 febbraio 2008 - 1048 letture
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