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Ancona: il figlio di Giorgio Perlasca per la Giornata della Memoria

3' di lettura 30/11/-0001 -
Una iniziativa con Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, concluderà il ciclo di iniziative promosse dall’Amministrazione comunale in occasione della “Giornata della Memoria”: venerdì 8 febbraio alle 17.30 Perlasca sarà presente al Ridotto delle Muse dove è prevista una iniziativa di commemorazione e di dibattito con la cittadinanza.

dal Comune di Ancona
www.comune.ancona.it


Giorgio Perlasca fu testimone delle grandi sofferenze vissute dalle comunità ebraiche durante il periodo delle persecuzioni razziali e dei campi di sterminio nazisti. La sua storia rappresenta la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei, spacciandosi per console spagnolo.

Negli anni ottanta la vicenda di Giorgio Perlasca esce dal silenzio durato quasi mezzo secolo, grazie ad alcune donne ebree ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni, che attraverso il giornale della comunità ebraica di Budapest ricercano notizie del diplomatico spagnolo che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate. Le testimonianze dei salvati sono numerose, arrivano i giornali, le televisioni, i libri e lo stesso Perlasca si reca nelle scuole per raccontare quel che aveva compiuto rivolgendosi alle giovani generazioni affinché tali follie non abbiano mai più a ripetersi. Giorgio Perlasca è morto il 15 agosto del 1992. È sepolto nel cimitero di Maserà, a pochi chilometri da Padova.

Ha voluto essere sepolto nella terra con al fianco delle date un’unica frase: “Giusto tra le Nazioni”, in ebraico. Venerdì, alla presenza del figlio Franco, saranno proiettati alle Muse vari filmati, compresa l’intervista fatta nel 1990 da Giovanni Minoli a Giorgio Perlasca. Seguirà un recital con musiche di Fausto Bongelli (pianoforte) e Giovanna Cippitelli (voce), e un dibattito con la cittadinanza. All’iniziativa parteciperanno i Consigli di Circoscrizione dei ragazzi con i quali l’assessorato all’Istruzione e Partecipazione Democratica ha avviato un percorso di approfondimento sulla storia contemporanea, con particolare attenzione alla Resistenza e al sessantennale della Costituzione Italiana, culminato lo scorso anno con il viaggio – studio al campo di concentramento di Dachau.

“Oggi la memoria – commenta l’assessore Ragnetti - non va intesa soltanto come il ricordo di fatti accaduti tanti anni fa, ma come la capacità di attualizzare e rendere presenti in mezzo a noi i personaggi, le esperienze, i fatti che hanno così pesantemente condizionato l’esistenza di milioni di esseri umani. In particolare la memoria ha il valore di rendere possibile un atteggiamento critico e propositivo nei confronti di ogni tentativo di genocidio e di sopraffazione dell’uomo sull’uomo, di riduzione dell’altro a schiavitù, fino all’annientamento sistematico in nome di una ideologia razzista o di una fede integralista. Fare memoria significa comprendere le ragioni profonde che scatenano l’odio e che ripetutamente – ancora oggi - prendono il nome di Armenia, Corea, Rwanda, Srebrenica, Darfour…”.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 07 febbraio 2008 - 890 letture

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