Macerata: interrogazione sull'impasto di giunta

Gli Uffici di direzione e l’Ufficio Legale della Provincia hanno esaminato dal punto di vista giuridico le affermazioni contenute nell’interrogazione presentata dal consigliere Mauro Maggini del Gruppo Sinistra Democratica circa gli ipotizzati profili di illegittimità che a giudizio dello stesso consigliere provinciale inficerebbero l’atto di revoca della delega all’assessore Carlocchia. |
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dalla Provincia di Macerata
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Ne è emerso che il solo esame della sentenza del TAR Lecce, citata dal Consigliere Maggini, non consente certamente una equilibrata rappresentazione degli orientamenti giurisprudenziali in materia.
Infatti, il Consiglio di Stato, quale massimo consesso della giustizia amministrativa, ha più volte affermato che l’atto di revoca dell’incarico di assessore è un atto posto nella esclusiva disponibilità del presidente della Provincia e, come tale, non è sindacabile in sede di legittimità se non per l’aspetto di una evidente arbitrarietà , ben potendo esso basarsi sulle più ampie valutazioni di opportunità politico-amministrative rimesse, come tali, in via esclusiva al presidente.
Tali valutazioni potranno quindi basarsi sia su esigenze di carattere generale, quali ad esempio i rapporti politici interni alla maggioranza (come nel caso concreto che ha portato alla nomina della nuova Giunta nel gennaio scorso), sia su particolari esigenze di maggiore operosità ed efficienza di specifici settori dell’amministrazione locale o sull’affievolirsi del rapporto fiduciario tra il capo dell’amministrazione e il singolo assessore.
Alla luce pertanto della giurisprudenza del Consiglio di Stato e, a ben vedere, della stessa sentenza del TAR Lecce l’atto di revoca adottato dal Presidente della Provincia risulta congruamente motivato e quindi perfettamente legittimo.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 06 febbraio 2008 - 897 letture
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