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Pesaro: L’“archetto del diavolo” Roby Lakatos torna al Rossini

4' di lettura 30/11/-0001 -
Torna a Pesaro sabato 9 febbraio 2008 alle 21, il travolgente Roby Lakatos, virtuoso del violino gitano già ospite due stagioni fa del Teatro Rossini dove è in corso la 48° Stagione concertistica pesarese a cura dell’Ente Concerti.

da Stagione Ente Concerti Pesaro


Conosciuto come “l’archetto del diavolo”, Roby Lakatos è compositore e improvvisatore apprezzato a livello internazionale che si aggiunge ai preziosi appuntamenti e agli artisti per cui si distingue il cartellone concertistico pesarese, con la direzione artistica del Maestro Federico Mondelci. Il violinista Lakatos affiancato dal suo energico Ensemble sa passare con disinvoltura ed efficacia dal classico al popolare, dall’etnico al colto.

La formazione che salirà sul palco del Teatro Rossini è composta dal violino di Roby Lakatos, affiancato dal secondo violino di Laszlo Boni, dal contrabbasso di Robert Féhér, dal cimbalon di Jenö István Lisztes, la chitarra di László Balogh e il pianoforte di Frantisek Jánoska. Oltre che piacevole all’ascolto, la fusione di musica colta e popolare proposta da questi validissimi inarrestabili musicisti è particolarmente interessante per i cultori della musica classica colta occidentale. Il programma permetterà infatti anche di rintracciare eco e ispirazioni, di distinguere e scoprire la resa autentica di pagine classiche nate dalla tradizione ungherese gitana, di riflettere quanto più possibile sul confronto tra musica classica e musica popolare.

Il programma inizia con autori ungheresi partiti dalla musica zingara autentica, senza le odierne mediazioni commerciali, per riproporne lo spirito riscrivendo sempre sull’onda di quella tradizione, pagine originali per l’organico di un’orchestra tzigana. D’altra parte, il pubblico potrà godere dell’ascolto di musiche di Weiner e di Liszt scritte appunto sull’onda dell’ispirazione ‘ungherese’, tornando alle sonorità originali che le ispirarono. In questo gioco attraverso il tempo e le eco, Lakatos riprenderà ironicamente anche la celebre Czarda di Monti, pagina italiana scritta sull’onda della moda dell’Ungheria che aveva invaso l’Europa tra fine Ottocento e inizio Novecento e che dunque a Pesaro recupererà l’anima autenticamente ungherese. Infine, il Lakatos Ensemble si esibirà in musiche della tradizione russa e macedone, mostrando ancora una volta come i confini tracciati sulle carte geografiche da motivazioni politiche e storiche non abbiamo mai fermato né i popoli né soprattutto la musica. La Stagione concertistica di Pesaro a cura dell’Ente Concerti di Pesaro è realizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro e il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Marche, Giunta Regionale, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio, Banca Marche. Info biglietteria del Teatro Rossini 0721.387621, Ente Concerti 0721.32482 - www.enteconcerti.it

Roby Lakatos: Musicista di straordinaria versatilità, Lakatos è un virtuoso che non rientra in nessuna definizione specifica. Violinista ‘gitano’ definito “l’archetto del diavolo”, compositore, arrangiatore e improvvisatore, si è esibito nelle più grandi sale concertistiche in America, in Europa e in Asia. Nato nel 1965 nella leggendaria famiglia di musicisti discendente da Janos Bihari, “re dei violinisti gitani”, Roby Lakatos ha debuttato a 9 anni come primo violino in un complesso gitano. Studia al Béla Bartók Conservatory di Budapest, dove ha vinto il primo premio per violino classico nel 1984. Ha collaborato poi con Vadim Repin e Stéphane Grappelli, ed è stato apprezzato da Sir Yehudi Menuhin. Tra il 1986 e il 1996, col suo ensemble ha ottenuto grande successo al Les Atéliers de la Grande Ile di Bruxelles e nel marzo del 2004 è apparso con grande successo insieme alla London Symphony Orchestra e a Maxim Vengerov al Genius of the Violin Festival di Londra.

Laszlo Boni, secondo violino: Nato a Budapest nel 1968 ha studiato con il padre di Roby Lakatos, suonato nella sua orchestra e conseguito il diploma di violinista gitano nel 1987. Successivamente ha passato sei mesi in Giappone suonando con un trio gitano in tutta Europa.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 febbraio 2008 - 1154 letture

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