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Ancona: sulle polveri sottili la Provincia non molla

3' di lettura 30/11/-0001 -
"Non corrisponde al vero, almeno per quanto riguarda la Provincia di Ancona, affermare che il fenomeno dell'inquinamento da polveri sottili sia questione dimenticata, o peggio sottovalutata. Al contrario, i dati "senza veli" forniti in questi giorni dall'ARPAM sono il risultato di un sistema di monitoraggio ambientale gestito dalla Provincia di Ancona tra i più consistenti ed evoluti d'Italia. Anzi di più, recentemente abbiamo aggiornato le tabelle di rilevazione sparse nel territorio per rendere ancor più trasparenti e fruibili dalla cittadinanza le grafiche dei dati elaborati, che sono peraltro consultabili anche sul sito della Provincia di Ancona".

dalla Provincia di Ancona
www.provincia.ancona.it


Così l'assessore all'Ambiente Marcello Mariani difende il lavoro svolto dalla Provincia di Ancona in merito ai risultati dello studio epidemiologico dell'ARPAM sull'effetto delle PM10, che vedrebbe l'hinterland anconetano come il più colpito della regione.

"La rete provinciale di Ancona - spiega Mariani - è composta da 17 stazioni fisse ed una mobile (delle 27 totali presenti in tutta la Regione) che nel loro complesso effettuano il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico, elettromagnetico e acustico. Come risulta anche dai dati pubblicati nei giorni scorsi, il livello di performance (quantità percentuale di dati validi) è elevato, mediamente oltre l'80%. Anche per questo, evidentemente, tra i 12 Comuni presi in esame 6 sono della Provincia di Ancona e, di quei sei, quattro sono sulla costa che è notoriamente più problematica. Andrebbe a nostro avviso fatta una lettura più attenta dei dati".

Ovviamente il monitoraggio dei livelli di inquinamento preoccupano l'amministrazione provinciale: "I dati rilevati - prosegue Mariani - evidenziano un problema, ma la Provincia di Ancona non resta indifferente. Nei primi mesi di attività, l'amministrazione ha determinato la ridefinizione dell'IPT (imposta provinciale sull'acquisto delle auto) con la riduzione al minimo per gli automezzi con emissioni di CO2 fino a 120 gr./Km, già conformi alle direttive comunitarie che entreranno prossimamente in vigore; sta procedendo con un'iniziativa per l'attivazione del "car pooling" per i lavoratori della zona di via Ruggeri, finalizzata ad incentivare l'utilizzo di un solo automezzo da parte di più persone; da tempo si sta adoperando per promuovere azioni di riduzione dell'inquinamento derivante dalle navi nel porto di Ancona, che ha visto già svolti vari incontri, quali la predisposizione di attacchi elettrici in banchina per l'alimentazione elettrica delle navi ormeggiate in sostituzione dei gruppi elettrogeni delle navi alimentati a combustibile inquinante; infine ha prodotto nel sistema del TPL l'unificazione tariffaria, il miglioramento della integrazione autobus-treno e in generale forme di incentivazione dell'uso del mezzo pubblico".

Ma Mariani segnala anche un'ulteriore questione: "In tutto l'insieme di informazioni purtroppo non emerge che l'inquinamento non è prodotto unicamente da traffico veicolare, ma anche nella misura di circa il 30% dagli impianti di riscaldamento. Rispetto a tale fonte l'amministrazione provinciale ha dato avvio fin dal 1996 ai controlli sulle emissioni, pervenendo a un miglioramento sensibile della loro qualità e raggiungendo in vari casi l'obiettivo di eliminare situazioni di pericolo per l'incolumità dei residenti".

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 11 gennaio 2008 - 787 letture

In questo articolo si parla di provincia di ancona

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