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Strurani: la scarsa partecipazione al voto deve far riflettere

2' di lettura 30/11/-0001 -
La bassa partecipazione al voto è un segnale sul quale riflettere e seriamente perché denuncia disaffezione verso la politica e le istituzioni rappresentative, perplessità sul ruolo dell’Ente Provincia.

da Fabio Sturani
vice pres. naz. Anci


A partire dalla Carta delle Autonomie è necessario portare avanti l’impegno per la definizione di una certezza normativa e di competenze per il governo dell’area vasta che è proprio della Provincia, della semplificazione istituzionale e di revisione sui costi della politica a partire, in primo luogo, dai livelli del Governo, del Parlamento e delle Regioni.

Sul risultato elettore ha pesato la difficoltà del Governo di dare segnali forti e coerenti sui temi vitali come l’ICI, le pensioni, l’utilizzo del “tesoretto”, sulle politiche del lavoro. Negativo è stato l’atteggiamento del Governo che, con la drastica riduzione delle risorse, sembra individuare il sistema delle Autonomie Locali quasi solo come un centro di costo e non, come in realtà è, la leva per lo sviluppo, la coesione sociale e di investimenti sul territorio. In questo modo si penalizzano interventi in favore della scuola, della casa, dei trasporti, dell’ambiente e dei servizi sociali. L’Unione Europea, invece, indirizza 1/3 dei propri fondi strutturali per le politiche di coesione e sviluppo per le aree urbane e per le città.

E’ necessario chiedere al Governo che, dalla prossima finanziaria, cambi registro nei rapporti con i Comuni. Sul piano locale comunque il risultato è stato positivo ed ha premiato il lavoro portato avanti da Enzo Giancarli. Il nuovo Presidente Patrizia Casagrande ha le capacità per riprendere il positivo cammino ed in questo ruolo può godere del sostegno di numerosi Sindaci o ex Sindaci che sono stati eletti in Consiglio, Sindaci di centrosinistra e di centrodestra, un segno evidente della credibilità e del radicamento propri di chi amministra le città. L’Ulivo ha dato un contributo importante ed è la prima forza politica.

I risultati elettorali ci debbono anche stimolare alla riflessione sulla costruzione del Partito Democratico che non può e non deve essere la sommatoria di gruppi dirigenti ma deve avere una attenzione primaria verso i Sindaci e gli eletti del territorio, verso i giovani con i quali è necessario costruire il futuro.

I Sindaci italiani che si riconoscono nell’Ulivo e credono nel Partito Democratico, partendo da un coordinamento nazionale, possono realmente essere il punto di forza dell’innovazione della politica che l’elettorato ha chiesto con forte determinazione.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 30 maggio 2007 - 841 letture

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