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La Regione alla 9° borsa mediterranea del turismo archeologico

3' di lettura 30/11/-0001 -
La Regione Marche sta puntando molto sulla destagionalizzazione dei flussi turistici, dedicando sempre maggiore attenzione e impegno nell’attività promozionale, alle forme di turismo che meglio si coniugano con i periodi di bassa stagione: scolastico, enogastronomico religioso e soprattutto culturale.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it


In questo contesto si inserisce la partecipazione della Regione, insieme ad alcuni operatori dell’offerta turistica marchigiana, alla 9^ Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, conclusasi recentemente. La Borsa, organizzata con la collaborazione dell’Enit, è diventata infatti un importante e unico appuntamento annuale nel panorama internazionale per approfondire temi e problematiche inerenti la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la commercializzazione dei prodotti turistici specificamente legati a questo settore.

“Le Marche – evidenzia il vicepresidente della giunta regionale e assessore al Turismo, Luciano Agostini – si rivolgono a questo particolare segmento della domanda turistica con un sistema di offerta integrato: 7 parchi archeologici regionali e 34 siti archeologi, dove valori e le eccellenze culturali ed ambientali si inseriscono in una più ampia geografia di beni e servizi”. I Parchi Archeologici di Fossombrone, Castelleone di Suasa, Sassoferrato, San Severino Marche, Urbisaglia, Cupra Marittima e Falerone nascono dall’idea di unire le esigenze di tutela e di fruizione. “Il Parco Archeologico – aggiunge Agostini – è un’area creata appositamente per la conservazione e la tutela del patrimonio storico e ambientale, ma ha anche la funzione di favorire e garantire la diffusione delle risorse culturali e ambientali presenti nel territorio”.

Un ricco calendario di iniziative, conferenze e tavole rotonde ha offerto, a Paestum, una interessante occasione di confronto e di aggiornamento sulle dinamiche del turismo culturale, un settore di grande importanza per la Regione Marche, che vanta, in questo ambito, una permanenza media di 6,15 giorni, la più elevata in Italia. “Si tratta di un mercato importante – continua l’Assessore Agostini – con interessanti ricadute economiche sul territorio. I giacimenti culturali, artistici e architettonici, oltre che ambientali costituiscono una reale ricchezza per le Marche e rappresentano una delle componenti essenziali e strategiche nelle dinamiche di sviluppo dei flussi turistici nella bassa stagione. L’andamento delle presenze turistiche, in considerevole crescita anche in questo periodo autunnale – afferma l’assessore – sta dimostrando la validità delle azioni promozionali intraprese”.

Ad esaltare le bellezze marchigiane, alla Borsa del Turismo Archeologico, ha contribuito anche il senatore Marco Pecoraro Scanio, Vice Presidente della Commissione Turismo al Senato, che, visitando lo stand delle Marche si è fermato a lungo con gli operatori e i giornalisti presenti per illustrare le eccellenze di un territorio a lui ben noto, avendo in passato ricoperto il ruolo di Assessore al Turismo nel Comune di Ancona.

Soddisfazione è stata espressa anche dagli operatori marchigiani che hanno partecipato al workshop nell’ambito della Borsa. Numerosi e qualificati si sono rivelati i contatti con i rappresentanti della domanda nazionale e internazionale, con operatori provenienti da Austria, Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Olanda, Russia, Stati Uniti, Spagna, Svezia e Svizzera. A Paestum gli operatori marchigiani hanno anche potuto consolidare i contatti con alcuni buyer stranieri ospiti delle Marche in occasione di un recente educational tour.

“Sono incontri importanti, con sicuri sviluppi commerciali”, sottolinea l’assessore Agostini. “Gli operatori e agenti di viaggio partecipanti all’educ-tour hanno manifestato grande interesse e sensibilità per l’offerta proposta, anche nell’ambito di un evento così focalizzato sul turismo archeologico, poiché la permanenza nelle Marche, seppure breve, ha permesso loro di sperimentare e conoscere direttamente, in prima persona, la ricchezza dell’offerta turistica regionale da proporre ai loro clienti”.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 novembre 2006 - 966 letture

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