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Assemblea dell'Euroregione Adriatica

3' di lettura 30/11/-0001 -
Spostare l’interesse dell’Unione Europea verso il sud-Est, dall’area del Mar Baltico, a quella balcanica, per accompagnare un processo di sviluppo che guarda a est, verso i Paesi dell’ex Iugoslavia, la Russia, i Paesi Asiatici, la Cina in particolare, insomma la rotta di Marco Polo.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it


Questo lo spirito con cui è nata L’Euroregione Adriatica, che mette insieme i territori delle due sponde di questo mare stretto, ma pieno di storia, cultura e tradizione, che deve ritrovare la sua vocazione di mare di libero scambio e di pace.

Ieri mattina, seduta dell’Assemblea dell’Euroregione che ha discusso di programmi e organismi, scegliendo Ancona e il suggestivo ambiente del monte Conero per far dialogare autorità e territori.

Insieme al Presidente dell’Euroregione Adriatica, Ivan Jakovcic, il presidente Gian Mario Spacca a fare da padrone di casa. Mi auguro – ha detto Spacca – che questo sentire comune, si realizzi nella maniera più veloce e determinata possibile, perché si tratta di un progetto che è “nelle cose”, particolarmente sentito dai territori, dalle imprese e anche dal mondo accademico. Non è un caso che già esista un Forum delle città Adriatiche, come ne esiste uno per le Università e, analogamente, per le Camere di Commercio: vere e proprie reti, che già da tempo operano sul fronte della cooperazione allo sviluppo, avendo iniziato anche ad intraprendere scambi di natura economica.

Erano presenti anche il sindaco di Ancona Fabio Sturani, il presidente della Provincia Enzo Giancarli e il rettore Marco Pacetti, oltre alle autorità della Marina Militare.

Uno dei primi obiettivi che si è data l’Euroregione è quella di coordinare i circa 400 Progetti, che a vario titolo, vengono gestiti da istituzioni e mondo accademico italiani, per evitare che ci siano sovrapposizioni e che la sinergia sia più forte. Attività questa che, già da oltre un anno, sta svolgendo la Regione Marche con la realizzazione del Segretariato dell’Adriatico, finanziato con i fondi del Programma Interreg IIA e della legge 84/01. Così come si costituiscono Comunità d’intenti per avere una serie di riferimenti di Antenne permanenti sulle tematiche delle due sponde a cominciare dallo sviluppo locale e dall’ambiente.

Spacca ha anche sottolineato la nutrita presenza della Croazia, con rappresentanti di tutte le sette regioni, che è uno dei prossimi Paesi che interessati ad un nuovo allargamento.

L’Assemblea ha votato all’unanimità anche il Comitato esecutivo dell’Euroaregione Adriatica: vi fanno parte, sul versante italiano, le Regioni Molise, Marche, Veneto Friuli Venezia Giulia. Le Marche hanno anche la vicepresidenza della Commissione Attività Produttive. Altre commissioni sono state istituite, come quella per l’ambiente, per le infrastrutture e i trasporti, la pesca, il turismo e cultura, gli affari istituzionali. Presidente dell’Euroregione, rimane, fino a giugno del prossimo anno, data entro cui si deve chiudere la fase transitoria di consolidamento dell’organizzazione, il presidente dell’Istria Jakovcic.

Oltre alle Regioni italiane e dei Balcani, erano presenti all’iniziativa anche Giovanni Di Stasi del Consiglio dei Poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, e rappresentanti del Ministero degli esteri italiani e Croati, a rappresentare la volontà, anche di questi organismi, di far vivere questa esperienza affinché possa lavorare serenamente per i suoi obiettivi.

A sostegno dell’attività dell’Euroregione, sono disponibili circa 350 mila euro.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 novembre 2006 - 847 letture

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