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Sostegno dei piccoli comuni: Vannucci relatore per la V Commissione

4' di lettura 30/11/-0001 -
Le Commissioni riunite V Bilancio e VIII Ambiente hanno avviato il 14 luglio 2006, l’esame della proposta di legge “Sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni”.
L’on. Massimo Vannucci (Segretario regionale DS Marche), relatore per la V Commissione, ha sottolineato l'importanza della proposta, che affronta e tenta di dare soluzione ad un tema di fondamentale rilievo per lo sviluppo del Paese, quale quello della distribuzione della popolazione sul territorio.

dai DS Marche


Ha ricordato come dal dopoguerra in poi, in conseguenza di una crescita progressiva del Paese, delle sue esigenze di sviluppo e della necessità di mantenimento di alti livelli di competitività, si sia prodotto un profondo mutamento demografico, lungo l'asse sud-nord prima di tutto, ma anche soprattutto fra le aree interne, i piccoli centri e le aree urbane. L'urbanizzazione è cresciuta e si è moltiplicata lungo gli assi ferroviari prima, e lungo quelli autostradali dopo, più facilmente lungo le coste. Questo processo, forse inevitabile, ha prodotto scompensi enormi con fenomeni di spopolamento di varie parti del Paese con tassi di densità talmente bassi da proporre costantemente fenomeni di incuria, di abbandono e rischi di dissesto idrogeologico.

Ha sottolineato che tale problematica costituisce un grande tema anche nell'ambito di altri Paesi europei, che hanno vissuto come l'Italia un rapido sviluppo e che oggi si interrogano su come rimediare ai guasti, alle contraddizioni e ai relativi problemi: è il caso, ad esempio, della Francia, della Svezia, dell'Irlanda, della Finlandia, della Spagna.

Il legislatore, a detta di Vannucci, deve accompagnare le esigenze e la domanda di una qualità della vita diversa e migliore che oggi si propongono, in termini di una sensibilità nuova nei confronti dello sviluppo sostenibile, anche nell'ambito di una scala di interessi e valori che si è modificata. Al riguardo osserva infatti che, allo stato, la legislazione risponde a tale esigenza solo parzialmente con la legge n. 97 del 1994 sulla montagna e con timide iniziative dei legislatori regionali.

Ha auspicato quindi l'approvazione di una legge che, favorendo un'inversione di tendenza, offra strumenti per far sì che progressivamente vi sia una convenienza ad abitare nei piccoli centri, in termini di una sorta di risarcimento per chi scelga di vivere colà sopportando costi e disagi maggiori, assicurando che soprattutto nel campo dei servizi siano garantite medesime opportunità a chi abita in città e a chi abita nei piccoli comuni.

Il problema dei servizi, in particolare, rappresenta un nodo fondamentale, in quanto in tali centri il livello minimo essenziale degli stessi spesso non viene garantito. Rileva, sul punto, che occorre pertanto ripensare metodi e procedure basate su parametri che fanno esclusivo riferimento ai bacini demografici di utenza. Tutto questo si risolve alla fine in un circolo vizioso, per cui si decide di non andare ad abitare in un piccolo centro poiché questo spesso non è fornito di servizi adeguati, essendo però tale mancanza determinata proprio dal fatto che non vi è una popolazione sufficiente, in quelle località, ad apprestare, secondo gli standard attuali, servizi adeguati alla popolazione residente.

Ciò premesso, l’on. Vannucci ha chiesto di non considerare la proposta di legge all'esame come un intervento assistenziale, bensì come uno stimolo per lo sviluppo per assicurare le condizioni minime mediante le quali gran parte del Paese possa mettere a frutto e reddito le grandi potenzialità che si aprono sul mondo globale con le nuove domande che ciò comporta.

Concludendo il suo intervento ha auspicato che il provvedimento sia approvato per far sì che il piccolo comune riscopra la dignità e il ruolo che gli compete, che sia fiero della propria immagine, che senta di essere parte importante della identità nazionale della nostra civiltà, osservando che il paesaggio, la cultura, la storia, le tradizioni e il patrimonio artistico che si conserva siano una carta in più perché anche da un piccolo borgo si guardi e si operi con nuove tecnologie e nuovi saperi verso il mondo globale.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 luglio 2006 - 1052 letture

In questo articolo si parla di ds, politica