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7.447 i disabili che hanno usufruito dei servizi per l'inserimento lavoro

3' di lettura 30/11/-0001 -
Sono state 7.447 le persone che, nel 2005, hanno usufruito dei servizi specifici all’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro e, di queste, 953, pari al 12,8% del totale, sono state assunte a tempo indeterminato al termine del percorso d’inserimento, secondo la ricerca realizzata da Officina Solidale in collaborazione con la Regione Marche, presentata nella Sala Verde di Palazzo Leopardi ad Ancona durante il workshop “I percorsi di inserimento lavorativo per le fasce deboli: tra mito e realtà”.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it


Del totale dei soggetti svantaggiati che hanno cercato occupazione l’anno scorso, il 20,20% di loro ha terminato almeno un inserimento lavorativo. Dall’analisi del campione d’indagine, composto da Enti locali, Zone territoriali sanitarie, Centri per l’impiego e per la formazione, è emerso però che “un servizio molto importante per numero di utenti – hanno spiegato Stefano Ranieri e Susy Sartini, che hanno curato la ricerca - rimanga però molto frammentato e marginale nel sistema. La sua stessa collocazione, a cavallo tra politiche sociali e politiche del lavoro, determina una certa difficoltà a definire percorsi organizzativi chiari e modelli di intervento uniformi per questo servizio. Ne segue che ogni territorio si organizza in maniera differente e che molta della sua efficacia è in mano alla sensibilità e competenza dei singoli operatori, piuttosto che di un quadro strategico progettato a monte”.

La conseguenza è che, nonostante l’enorme impegno degli operatori dei servizi, molta sia la strada ancora da compiere per garantire il diritto al lavoro a quelle categorie di persone che hanno maggiori difficoltà di inclusione sociale.

L’indagine, condotta in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi, fotografa le principali necessità per migliorare questo tipo di servizio. Emerge perciò la necessità di aumentare la capacità di seguire le varie fasce deboli coinvolte nel servizio, di migliorare la strumentazione della quale si servono gli operatori per realizzare gli inserimenti e soprattutto la capacità di utilizzare strumenti contrattuali differenti, di lavorare sulle competenze del personale aggiornandole costantemente per rispondere alle sfide di un servizio che cambia molto velocemente.

La Regione Marche è impegnata da tempo per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate – ha ricordato l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoliperché lo consideriamo uno dei punti di difficoltà strutturale del nostro mercato del lavoro. Siamo quindi impegnati a migliorare la possibilità che i Centri per l’impiego trovino le opportunità perché i disabili scelgano, insieme alle aziende, l’inserimento lavorativo e per fare in modo che questo percorso possa essere monitorato e portare a successo o, se è il caso, per ripartire da zero. Siamo comunque di fronte ad una società che fa fatica ad inserire nel mondo del lavoro le persone disabili e, specialmente nel caso del privato, registriamo spesso delle scoperture rispetto alla legge 68 del 1999, che prevede una quota di assunzione obbligatoria a seconda del numero dei dipendenti. Siamo decisi ad andare più a fondo su questo tema cercando di far applicare rigorosamente la norma, per stimolare le imprese ma anche le pubbliche amministrazioni a rispettarla”.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 13 luglio 2006 - 1139 letture

In questo articolo si parla di disabili, lavoro, lavori, regione

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