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Definito il fermo pesca 2006

3' di lettura 30/11/-0001 -
Sciolti dalla Commissione consultiva per la Pesca e l’Acquacoltura anche i nodi relativi alle blue box, alla sospensione dell’attività di pesca in Mauritania e al fondo per le vittime del mare.

da Lega Pesca


“Per il fermo pesca questo sarà un anno di transizione in vista di una ridefinizione, già dopo l’estate, delle modalità di articolazione dell’arresto temporaneo dell’attività di pesca.
Con l’entrata in vigore del nuovo Fondo Europeo per la Pesca (Fep), che per la prima volta prevede un cofinanziamento europeo per il fermo, dovranno, infatti, essere ridiscussi a tavolino i principi per l’articolazione dello stop dell’attività di pesca. Un fermo che nel prossimo futuro avrà, quindi, un'impronta più europeista”.

Questo il commento dei Presidenti di AGCI Agrital (Buonfiglio), di Federcoopesca-Confcooperative (Coccia), della Lega pesca (Ianì), alle decisioni prese ieri dalla Commissione consultiva per la Pesca e l’Acquacoltura che ha licenziato il decreto sul fermo pesca, per la prima volta obbligatorio anche nel Tirreno.
Nello specifico lo stop, previsto per i sistemi di strascico e volante, prevede: da Trieste a Termoli interruzione obbligatoria per 26 giorni consecutivi dal 31 luglio al 25 agosto; da Manfredonia a Bari interruzione obbligatoria dal 7 agosto al primo settembre; da Brindisi a Imperia interruzione obbligatoria dal 4 al 18 settembre più altri 12 giorni facoltativi per compartimento.
Previste, infine, misure tecniche per il dopo fermo in Adriatico che vanno dal divieto di pesca entro 4 miglia dalla costa o con una profondità d’acqua inferiore a 60 metri e la riduzione delle giornate di pesca (c.d. fermo tecnico o “settimana corta”).

Oltre al decreto sul fermo nel corso della riunione di ieri sono stati sciolti anche i nodi relativi alla sospensione dell’attività di pesca in Mauritania, al varo delle misure attuative del fondo per le vittime del mare (istituito con legge 11 marzo 2006, n. 81), agli oneri di funzionamento e manutenzione delle blue box.
Per quest’ultimo punto confermate a carico degli armatori le spese di “traffico” a partire dal prossimo mese di luglio (salvo il segmento di pesca compreso fra i 15 ed i 18 metri per il quale sono ancora in corso le procedure di installazione).
Per venire incontro alle esigenze degli armatori è stato poi costituito un gruppo di lavoro che avrà il compito di elaborare una proposta (da sottoporre per l’approvazione alla Commissione europea) che consenta di esentare dall’obbligo dell’installazione alcune particolari tipologie di imbarcazioni (ad es. piccola pesca non da traino appartenente alla pesca costiera locale, draghe idrauliche); il gruppo di lavoro, presieduto dal comandante del Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di porto Comandante Domenico Passaro, dovrà altresì lavorare alla proposta di estendere opportunamente il limite di operatività delle unità da pesca che operano attualmente entro 40 miglia dalla costa.

“Ci auguriamo - concludono Buonfiglio, Coccia e Ianì, - di riuscire a ritrovare ora più che mai un clima di leale collaborazione, dialogo costruttivo e confronto sereno fra tutte le componenti che a vario titolo e con diverse responsabilità lavorano per il bene di questo settore. Crediamo che questa oggi non rappresenti più una semplice opzione di principio ma sia l’unica ricetta per uscire tutti assieme da una situazione molto delicata che sta vivendo il nostro comparto.”





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 29 giugno 2006 - 1261 letture

In questo articolo si parla di pesca





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