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Liberi di essere, seconda giornata nazionale UILDM

2' di lettura 30/11/-0001 -
Torna, sabato 8, dopo il successo dello scorso anno, la giornata nazionale dello Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che quest’anno si estende fino a domenica 9 aprile.

da Csv Pesaro


Volontari dell’associazione in oltre 300 piazze italiane distribuiranno Libera, colorata farfallina di peluche ripiena di cioccolatini, che verrà distribuita in 100.000 esemplari.
Libera sarà il simbolo di una giornata denominata non a caso Liberi di essere, evento dal messaggio semplice, ma dai grandi significati.
Se infatti nel 2005 l’obiettivo principale era stata la costituzione di un Centro clinico di riferimento per tutti i pazienti e le loro famiglie, quest’anno - oltre al consolidamento e al concreto avvio di quella struttura - Libera è nata per diffondere ai cittadini un’Idea grande e precisa, ovvero che le persone affette da distrofie o da altre malattie neuromuscolari vogliono condurre la miglior vita quotidiana possibile, al di là dei momenti di emergenza medica legati alla loro patologia.
Liberi di essere, di studiare, di lavorare, di divertirsi, di sognare, di scegliere, di amare, di vivere in modo pieno e indipendente, «rivendicando il desiderio di essere protagonisti della propria vita, ciò che a troppe persone è negato, e cercare di trasformarlo in un fatto normale», come ha dichiarato il presidente nazionale Uildm Alberto Fontana.
Nella provincia di Pesaro Liberà si troverà presso il piazzale Collenuccio a Pesaro, in corso Matteotti a Fano, presso il portico San Francesco a Urbino e presso il Conad a Piobbico.
Da quest’anno, infine, per dare il proprio sostegno, oltre alle piazze e al conto corrente postale dedicato n. 68595743, si potrà anche inviare dal proprio telefonino Vodafone, Tim o Wind un SMS dell’importo di un euro al numero 48583 (opportunità valida fino al 9 aprile). Tutto è pronto, quindi, per utilizzare nel migliore dei modi questa importante occasione e per spiegare a migliaia di cittadini che le persone affette da malattie neuromuscolari chiedono sì centri medici affidabili, ma anche la libertà di vivere da protagonisti.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 08 aprile 2006 - 975 letture

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