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Medici e fisioterapisti bosniaci nelle Marche

2' di lettura 30/11/-0001 -
Dal 3 all’11 di aprile a Fano, presso il Centro formazione permanente della Zona 4, si terrà il corso di formazione per professionisti nel campo della riabilitazione dei disabili.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it


Quindici operatori, tra medici fisiatri, fisioterapisti e assistenti sociali, provenienti dai cantoni di Sarajevo, Banja Luka e Monstar, saranno presenti nelle Marche per apprendere e organizzare l’attività formativa per il personale dedicato ai bambini disabili della Bosnia.

Al progetto, partito lo scorso giugno, collaborano le Regioni Marche ed Emilia Romagna e partecipano le Cooperative “EducAid” di Rimini, “Fuori Margine” di Pesaro, la facoltà di Pedagogia dell’Università di Bologna, la facoltà di Medicina dell’Università di Ancona e l’Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Marche. Molteplici gli obiettivi del programma: la ricostruzione del Centro di Riabilitazione di Ilidza (Sarajevo), duramente colpito nel corso del conflitto armato e la ristrutturazione dei centri riabilitativi di Slatina (Banja Luka) e di Mostar ( bagni austriaci). Inoltre, prevede l’attivazione, assieme alle famiglie dei bambini disabili e alle istituzioni governative e scolastiche dei cantoni, di un sistema di integrazione scolastica e sociale e realizza un sistema di formazione permanente per gli addetti socio sanitari che in Bosnia si occupano di riabilitazione dei disabili fisici e psichici in età pediatrica. Il modello formativo proposto dalla Regione Marche nel progetto, ha portato l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come esempio di organizzazione sanitaria. Inoltre, ha contribuito ad aumentare gli investimenti nella manutenzione delle competenze dei professionisti impiegati nel sistema sanitario marchigiano.

Ancora una volta le Marche con questa iniziativa si connotano come una regione portatrice di cultura e di pace per favorire il lento processo di ricostruzione del tessuto sociale dei Balcani, nei quali gli effetti della guerra, dopo dieci anni, sono ancora visibili. Il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri “Tutela e reinserimento di minori con handicap fisico e psichico vittime dei conflitti armati”.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 30 marzo 2006 - 1303 letture

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