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Fabriano: Internazionalizzazione dell’Enogastronomia del Territorio

3' di lettura 30/11/-0001 -
Ambasciatori del gusto territoriale in Norvegia, Fillandia e Svezia. Sarà il ristorante, enoteca, locanda Marchese e del Grillo, gestito dalla famiglia D’Alesio, a proporre, in un mondo sempre più globalizzato, sapori, gusti e perché no colori della nostra enogastronomia esportando in questi paesi anche le ricette tipiche.

da Daniele Gattucci


La notizia, ancorché ufficiosa (si stanno preparando gli ultimi particolari) è arrivata nel corso di una serata denominata “Terroirist: i territorialisti”, organizzata dall’inossidabile Lanfranco D’Alesio, cui hanno preso parte oltre cento persone provenienti da ogni zona delle Marche.

“Per cominciare al meglio il sedicesimo anno dei nostri appuntamenti – ha detto in apertura – facciamo un tuffo nel nostro territorio, incontrando due terroirist. Termine – ha spiegato – tratto dal film “Mondovino” che indica persone che fanno del loro territorio il punto di forza”.

L’appuntamento durante il quale è trapelata la notizia che a proporre nei paesi Nord europei: l’agnello di razza marchigiana in putacchio, il salame di Fabriano, il Verdicchio e tante altre tipicità, sarà il Marchese del Grillo, ha avuto come primo “territorialista”, Quinto Fausti.

“Titolare della tenuta De Angeli di Castel di Lama in Ascoli Piceno – sono ancora parole di D’Alesio – produttore di poche parole ma di grandi vini del Piceno”. Roberto Potentini, noto enologo, ha illustrato le qualità dei vini proposti e gli stessi partecipanti, hanno potuto apprezzare, assegnando altissimi voti, il Rosso Piceno Superiore 2003 e il Superiore Oro 2003, oltre al Marche I.G.T. Chardonnay 2005 e Anghelos 2003.

In accoppiata con questi nettari i salumi di Rino, il risotto al tartufo bianco, mille righe al cotechino di San Giovanni, la tagliata marchigiana, costarella di maiale in porchetta, prelibatezze in gran parte prodotte dal secondo “territorialista”. Rino Perini, di San Giovanni di Fabriano. “Artista della norcineria” a parlare è sempre D’Alesio “allevatore e macellaio, ricercatore d’eccellenza e delle genuinità, produttore di salumi ed insaccati che ci rendono orgogliosi di appartenere a questa realtà”.

La raffinatissima chef Emanuela Dalla Mora, moglie di D’Alesio, ha dato l’ennesimo saggio di quanto potrà proporre a svedesi, norvegesi e fillandesi seguendo un percorso del gusto dell’entroterra montano che ha come base di preparazione i suoi prodotti della terra. In buona sostanza, non appena saranno resi noti i dettagli di quest’operazione che potremo definire: Polo Nord “si darà la parola – ha detto D’Alesio - ai nostri frutti della terra e ai loro fautori, persone di sostanza, che badano al sodo, alla qualità”.

L’assessore alle attività produttive, Leandro Mariani, i somelier Claudio Modesti e Pino Falzetti, hanno infine esaltato “funzioni, riscontri pratici, capacità di riscoperta e valorizzazione” per questi incontri a tema, arricchendo la serata con notazioni culturali legate ai piatti e abbinamenti con i vini, oltre a sottolineare l’importanza della futura cooperazione con i paesi del Nord.



Nella foto i due “territorialisti” De Angelis e Perini, il titolare D’Alesio ed il figlio





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 febbraio 2006 - 1465 letture

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